Per scongiurare il rischio che l’adozione del Pacchetto Ecodesign & Energy Labelling Requirements per l’economia circolare non sia approvato da questa legislatura europea per l’opposizione di alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, è stata avviata una raccolta di firme a favore del “Diritto alla Riparabilità”.
Con una Risoluzione adottata il 31 maggio 2018 il Parlamento europeo, pur sottolineando lo stretto legame tra la Direttiva 2009/125/UE sulla progettazione ecocompatibile sui prodotti connessi all’energia (Direttiva Ecodesign), e la Direttiva 2017/136/UE sull’Etichettatura energetica, sollecitava la Commissione UE a rinforzarne l’azione, inserendo anche aspetti, tra cui la durata temporale di un prodotto e la facilità di ripararlo e riciclarlo.
Secondo il Parlamento UE che lo scorso anno aveva già richiesto degli standard minimi di durata dei prodotti per contrastare l’obsolescenza programmata, anche questi requisiti aiuterebbero a ridurre il loro impatto sull’ambiente e l’uso di risorse, in funzione della transizione ad un modello di economia circolare.
La Direttiva quadro sui rifiuti prevede che gli Stati membri adottino misure appropriate per promuovere il riuso e preparare al riuso, incoraggiando e sostenendo la creazione di reti per la riparazione e per il riuso e anche il nuovo Pacchetto di misure legislative sull’Economia circolare, definitivamente approvato il 22 maggio 2018, che ha rivisto la Direttiva prevede obblighi di comunicazione sul riutilizzo di prodotti.
Il recente Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che ha analizzato i Programmi di prevenzione dei rifiuti degli Stati membri dell’UE in merito al riuso di prodotti ha evidenziato che, nonostante nella gerarchia sulla gestione dei rifiuti il riuso sia ai vertici, non c’è uniformità di misure che sono per lo più scarsamente normate, incentrate su base volontaria, senza obiettivi quantitativi e adeguati sostegni economici.
Che da parte degli Stati membri ci sia scarso sostegno a tali misure viene confermato dai promotori della Campagna Coolproducts, una coalizione di ONG europee, guidata dall’European Environmental Bureau (EEB) ed European Citizens Organization for Standards (ECOS), che annovera vari partner nazionali (per l’Italia Legambiente) con l’obiettivo di garantire ai cittadini europei che la legislazione europea sull’ecodesign ed etichettatura energetica funzionino veramente. Seguendo tutte le riunioni che si sono succedute su tale Dossier, hanno rilevato che il suo iter non procede nella direzione sollecitata dal Parlamento UE.
L’impegno che la Commissione UE aveva assunto di adottare entro il 2 novembre 2018 il Pacchetto Ecodesign & Energy Labelling Requirements, che per ammissione della stessa Commissione comporterebbe, tra l’altro, il risparmio di oltre il 5% del consumo annuo di elettricità europea, non è stato finora onorato e c’è il rischio che venga demandato al prossimo esecutivo.
L’analisi delle ultime discussioni in sede europea, realizzata da Coolproducts indica che la Germania, il Regno Unito e l’Italia stanno facendo opposizione all’approvazione del Pacchetto, come si evince dalla mappa realizzata che riporta le posizioni assunte da ciascun Paese membro, ed è probabile che per il “peso” dei contrari le proposte vengano ritirate dall’agenda senza essere messe in discussione.
Così verrebbe meno la possibilità prevista di facilitare ai consumatori la riparazione di determinati prodotti invece di doverne acquistare di nuovi, che potrebbe innescare sostanziali benefici ambientali riducendo gli sprechi e liberando il potenziale di dar vita a nuovi posti di lavoro.
“Al momento, i consumatori sono costretti a scartare i prodotti, in quanto la riparazione è resa impossibile o inaccessibile – ha sottolineato Chloé Fayole di ECOS – Se nulla cambia, le disposizioni ambiziose scompariranno dai testi legali. L’Europa ha il potenziale per fare molto, ma non può farlo senza i Governi nazionali”.
A sostegno di una favorevole adozione del Pacchetto Ecodesign, è stata aperta contemporaneamente in settembre nel Regno Unito, in Germania e Italia la sottoscrizione alla petizione per il “Diritto alla Riparabilità”, lanciata in Italia da Restarters Milano e Giacimenti Urbani su Change.org che ha già raccolto oltre 75.000 firme e che verrà ufficialmente presentata al Festival di Giacimenti Urbani il 23 novembre in Cascina Cuccagna a Milano, per essere poi consegnata al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa.
“Chiediamo che il Governo italiano si impegni a votare a favore del pacchetto legislativo UE sull’ecodesign, che sarà votato al Consiglio UE dal 10 dicembre 2018 – affermano in una nota i promotori – In particolare chiediamo che il Governo sostenga le misure che vincolano i produttori di elettrodomestici a fornire pezzi di ricambio per almeno 7 anni, accesso alla documentazione per ripararli e design per la riparabilità”.
In copertina: Fonte Restarters Milano