Cambiamenti climatici Mari e oceani

Mediterraneo: dal 1850 innalzamento raddoppiato rispetto a ultimi 4000 anni

Uno Studio internazionale, coordinato dall’Università di Pisa-Dipartimento di Scienze della Terra, che ha riguardato complessivamente l’andamento dei tassi di innalzamento del Mediterraneo centrale e occidentale negli ultimi 10.000 anni, ricavati da quasi 400 indicatori di paleo-livelli del mare, ha rilevato che la velocità media di risalita del livello del mare osservata negli ultimi 150 anni non ha precedenti negli ultimi 4000 anni. Attesa per la pubblicazione il 9 agosto 2021 del report del W G I dell’IPCC “Climate Change 2021: the Physical Science Basis” del 6° Rapporto di Valutazione (AR6).

Il tasso di innalzamento annuo del livello del mare Mediterraneo dal 1850 è stato di circa 1,25mm l’anno,  significativamente più veloce di qualsivoglia periodo degli ultimi 4000 anni, con implicazioni imprevedibili nei prossimi decenni. 

È quanto emerge dallo Studio Climate pacing of millennial sea-level change variability in the central and western Mediterranean”, pubblicato su Nature Communications da un gruppo di ricercatori coordinati dall’Università di Pisa, dal 1850 il Mediterraneo si è innalzato di circa 1,25mm l’anno, un tasso più che doppio rispetto ai precedenti periodi considerati.

Questo lavoro ci ha permesso di quantificare in modo dettagliato gli impatti delle emissioni di gas serra legate alla rivoluzione industriale sull’innalzamento del Mar Mediterraneo – ha spiegato Matteo Vacchi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa –Questo ci permetterà di calibrare meglio gli scenari futuri, i modelli attualmente disponibili sono infatti rilasciati su scala globale e devono quindi essere calibrati su scala più piccola, in particolare per un bacino semi-chiuso come il Mediterraneo dove le conseguenze del cambiamento climatico sono significativamente diverse da quelle degli Oceani globali”.

Lo studio ha riguardato complessivamente l’andamento dei tassi di innalzamento del Mediterraneo centrale e occidentale negli ultimi 10.000 anni, ricavati da quasi 400 indicatori di paleo-livelli del mare datati al radiocarbonio e derivati per la maggior parte da carotaggi e campionamenti subacquei effettuati tra il livello del mare attuale e circa 45 metri di profondità.

Dall’analisi è emerso che tra i 10.000 e i 7.000 anni fa, durante la prima fase di fusione delle calotte glaciali, i tassi di risalita del livello del mare si sono attestati in media a circa 8.5 mm l’anno. Da quel momento e per gli ultimi 4.000 anni, con la stabilizzazione delle calotte glaciali, i tassi medi sono scesi e sono rimasti nell’ordine di 0.45 – 0.55 millimetri l’anno. Dal 1850 ad oggi, si è registrata invece una nuova e rapida impennata con tassi medi che si attestano tra 1,1 e 1,3 millimetri l’anno, come anche indicato dalle stazioni mareografiche più antiche del Mediterraneo di Genova, Marsiglia e Trieste.

Oltre all’ateneo pisano le istituzioni coinvolte nella ricerca sono state la Rutgers University (USA), il Cnrs-l’Université de Franche-Comté (Francia), il Cnrs-Université Toulouse Jean Jaurès (Francia) e la University of Bremen (Germania).

Il Rapporto speciale dell’IPCC sull’oceano e la criosfera in un clima che cambia (SROCC), aveva indicato che, mentre nel XX secolo il livello del mare era cresciuto di circa 15cm su scala globale, oggi cresce ad una velocità che è più che raddoppiata (3,6 mm l’anno) e sta accelerando.

Entro il 2100, anche se le emissioni di gas serra diminuissero radicalmente e il riscaldamento globale fosse contenuto ben al di sotto dei +2°C, secondo il Working Group I che ha redatto il Rapporto e che in questi giorni è riunito nella sua 14esima Sessione per portare a termine la Sintesi per Decisori Politici del report ““Climate Change 2021: the Physical Science Basis” del 6° Rapporto di Valutazione (AR6), che verrà pubblicato il 9 agosto 2021, l’innalzamento del livello del mare potrebbe arrivare a circa 30-60 cm, mentre potrebbe raggiungere 60-110 cm se le emissioni di gas serra dovessero continuare a crescere in maniera decisa.

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