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Le piante simbolo delle venti regioni italiane

Società Botanica Italiana: le 20 piante simbolo delle Regioni italiane

Sono state rese note le 20 piante simbolo delle regioni italiane, l’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana. Si va dalla Primula di Palinuro per la Campania che cresce endemica a picco sul mar Tirreno, allo Zafferano etrusco per la Toscana, al Pino loricato per la Basilicata che si trova solo nel Parco Nazionale del Pollino, o ancora alla Sassifraga dell’Argentera per il Piemonte, la più votata in assoluto, una bellissima pianta erbacea a fiori rosa, tipica delle Alpi occidentali.

Nel corso della Giornata di Studio (Università di Roma “La Sapienza”, 7 dicembre 2018) “La flora in Italia: stato delle conoscenze, nuove frontiere, divulgazione”, organizzata dalla Fondazione per la Flora Italiana e dalla Società Botanica Italiana, sono stati resi noti i risultati della votazione per l’elezione delle piante simbolo delle 20 regioni italiane.

A votare l’iniziativa promossa dalla Società Botanica Italiana appassionati ed esperti botanici da tutta Italia che hanno eletto le piante vincitrici a partire da una rosa di candidature, con un meccanismo per certi versi simile a quello delle primarie.

L’idea è di sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema della biodiversità vegetale – ha spiegato Lorenzo Peruzzi, Professore di Botanica sistematica presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e Direttore dell’Orto e Museo Botanico, che ha coordinato l’iniziativa – Così sono state elette le venti piante che per valenza storico-scientifica, peculiarità bio-geografiche e bellezza, possano essere assurte a ‘simbolo’ di ognuna delle venti regioni italiane”.

Abruzzo. Adonis distorta Ten. (Adonide curvata), eletta con il 47% dei voti. Si tratta di una graziosa pianta erbacea a fiori gialli, endemica delle più alte cime dell’Appennino centrale. Descritta da Michele Tenore, botanico ottocentesco di origine abruzzese.

Basilicata. Pinus heldreichii Christ subsp. leucodermis (Antoine) E.Murray (Pino loricato), eletta con il 50% dei voti. Si tratta di una maestosa conifera, presente in Italia soltanto nei territori del Parco Nazionale del Pollino.

Calabria. Soldanella calabrella Kress (Soldanella calabrese), eletta con l’88% dei voti. Si tratta di una graziosa piccola pianta erbacea a fiori viola, endemica delle montagne della Calabria centro-meridionale.

Campania. Primula palinuri Petagna (Primula di Palinuro), eletta con il 36% dei voti. Si tratta di una bellissima primula costiera a fiori gialli, che cresce su rupi a picco sul mar Tirreno; endemica delle coste tra Campania meridionale e Calabria settentrionale e già parte del logo del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Descritta per Capo Palinuro da Vincenzo Petagna, botanico napoletano che ha operato nell’ottocento.

Emilia-Romagna. Primula apennina Widmer (Primula appenninica), eletta con il 59% dei voti. Si tratta di una graziosa primula a fiori rosa, endemica dei crinali rocciosi dell’Appennino settentrionale, nei territori del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Friuli Venezia Giulia. Armeria helodes F.Martini & Poldini (Spillone palustre), eletta con il 56% dei voti. Si tratta di una pianta erbacea a fiori rosa, endemica della regione, dove cresce nell’area delle risorgive.

Lazio. Styrax officinalis L. (Storace comune), eletta con il 59% dei voti. Si tratta di un grande arbusto con vistosi fiori bianchi, presente allo stato spontaneo in Italia soltanto tra il Lazio e la Campania.

Liguria. Campanula isophylla Moretti (Campanula di Capo Noli), eletta con il 48% dei voti. Si tratta di una vistosa campanula rupicola, con areale limitato alla sola area del Finalese in Liguria.

Lombardia. Silene elisabethae Jan (Silene di Elisabetta), eletta con il 41% dei voti. Si tratta di una bellissima pianta erbacea a fiori fucsia, endemica di un’area a cavallo tra Lombardia e Trentino-Alto Adige.

Marche. Moehringia papulosa Bertol. (Moehringia vescicolosa), eletta con il 72% dei voti. Si tratta di una piccola pianta rupicola con minuti fiori bianchi, endemica della regione.

Molise. Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) A.E.Murray (Acero di l’Obel), eletta con l’80% dei voti. Si tratta di un albero endemico dell’Italia centro-meridionale, particolarmente frequente nelle foreste del Molise.

Piemonte. Saxifraga florulenta Moretti (Sassifraga dell’Argentera), eletta con il 42% dei voti. Si tratta di una bellissima pianta erbacea rupicola a fiori rosa, endemica delle Alpi occidentali e presente in Italia soltanto in Piemonte. È la pianta che ha ricevuto il maggior numero assoluto di voti, tra tutte le regioni italiane, assieme all’Abete delle Madonie.

Puglia. Arum apulum (Carano) P.C.Boyce (Gigaro pugliese), eletta con il 71% dei voti. Si tratta di una peculiare pianta erbacea con una vistosa spata rossastra, endemica della Puglia. Descritta da Enrico Carano, botanico pugliese attivo nella prima metà del novecento.

Sardegna. Ribes sardoum Martelli (Ribes sardo), eletta con l’80% dei voti. Si tratta di un piccolo arbusto con frutti rossi, endemico della Sardegna.

Sicilia. Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei (Abete delle Madonie), eletta con il 37% dei voti. Si tratta di una conifera endemica delle Madonie. Descritta da Michele Lojacono Pojero, botanico siciliano che ha operato a cavallo tra ottocento e novecento. È la pianta che ha ricevuto il maggior numero assoluto di voti, tra tutte le regioni italiane, assieme alla Sassifraga dell’Argentera.

Toscana. Crocus etruscus Parl. (Zafferano etrusco), eletta con il 32% dei voti. Si tratta di una graziosa pianta erbacea a fioritura precoce, presente anche in Emilia-Romagna e Umbria, ma con la maggior parte del suo areale che ricade in Toscana. Descritta da Filippo Parlatore, professore per decenni a Firenze nell’Ottocento, la cui attività pose le basi per la successiva fondazione della Società Botanica Italiana.

Trentino-Alto Adige. Androsace hausmannii Leyb. (Androsace di Hausmann), eletta con il 60% dei voti. Si tratta di una minuta pianta erbacea a fiori bianchi, endemica delle Alpi centro-orientali e presente in tutta la regione. Dedicata a Franz von Hausmann, botanico altoatesino autore della prima Flora del Tirolo.

Umbria. Ionopsidium savianum (Caruel) Arcang. (Bivonea di Savi), eletta con il 60% dei voti. Si tratta di una piccolissima piantina a fiori bianchi, presente in Italia soltanto in Umbria, Lazio e Toscana.

Valle d’Aosta. Astragalus alopecurus Pall. (Astragalo maggiore), eletta con il 60% dei voti. Si tratta di una vistosa erba a fiori gialli, presente in Italia soltanto in Valle d’Aosta.

Veneto. Saxifraga berica (Bég.) D.A.Webb (Sassifraga dei Berici), eletta con il 47% dei voti. Si tratta di una pianta erbacea a fiori bianchi, endemica del Veneto.

La Fondazione per la Flora Italiana ha in programma una serie di incontri a scala nazionale e regionale per valorizzare le conoscenze floristiche e vegetazionali. Si vuole in particolare promuovere la conoscenza e l’importanza della flora per la funzionalità dei servizi ecosistemici, per la mitigazione dei cambiamenti climatici e, più in generale, per la tutela e la conservazione del capitale naturale.

Conoscere il Capitale Naturale ci aiuta prima di tutto ad assumere le corrette decisioni di investimento su tali risorse, a stabilire gli usi compatibili con le risorse naturali, le strategie di gestione e le possibili opzioni per ripristinare, conservare e migliorare l’uso sostenibile degli stessi – si legge nel Rapporto dell’ISPRA sul Capitale naturale e servizi ecosistemici – I dati e le informazioni sulla valutazione del Capitale Naturale non sempre sono completi in quanto molto spesso costosi e richiedono tecnologie particolarmente sofisticate ed avanzate

In copertina: Pino loricato della Basilicata (Fonte: Università di Pisa)

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