Con gli aggiornamenti e le nuove funzioni apportate dall’ISPRA alla Piattaforma IdroGEO sul dissesto idrogeologico del territorio italiano sarà più facile consultare, condividere e scaricare le mappe e i dati su un fenomeno che coinvolge quasi 7 milioni di abitanti e più di 640mila imprese.
Superano i 2 milioni e 115 mila gli edifici italiani che insieme alle 727 mila imprese si trovano nelle aree più esposte al rischio idrogeologico. Di quest’ultime, oltre 84 mila ricadono nelle aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, con oltre 220 mila addetti esposti a rischio; più di 640mila imprese sono ubicate in aree a pericolosità per alluvioni nello scenario medio. Oltre 1 milione e 300 mila abitanti e quasi 548 mila famiglie vivono in zone a rischio frane e quasi 7 milioni di abitanti in aree soggette ad alluvione.
Sono alcuni dei dati e delle nuove funzioni di IdroGEO la Piattaforma nazionale sul dissesto idrogeologico, realizzata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con lo scopo di fornire dati e servizi sempre più vicini a cittadini, aziende e operatori, ed aggiornata con nuove funzionalità per la consultazione e la condivisione di dati e mappe di pericolosità, degli indicatori di rischio idrogeologico e dell’Inventario dei fenomeni franosi in Italia, nell’ambito dell’infrastruttura di ricerca Geosciences IR, coordinata dall’Istituto e finanziata dal PNRR MUR.
L ’annuncio è stato dato il 30 maggio 2024 nel corso del Convegno “La piattaforma nazionale IdroGEO sul dissesto idrogeologico: dati e servizi per la PA e le Imprese”, e l’aggiornamento permetterà di verificare facilmente se la zona dove si vive o si lavora si trova in aree a rischio, accedendo alla piattaforma e inserendo il proprio indirizzo.
“Abbiamo lanciato la piattaforma IdroGEO 4 anni fa in pieno lockdown e oggi possiamo affermare che rappresenta una best practice di collaborazione tra pubbliche amministrazioni nell’ambito della comunicazione, diffusione e messa a sistema delle informazioni sul dissesto idrogeologico in Italia – ha dichiarato il Presidente ISPRA, Stefano Laporta in apertura del Convegno – Siamo convinti che non si possa prescindere dalla divulgazione e promozione della conoscenza su un tema così importante, per arrivare ad una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini“.
La possibilità di verificare l’esposizione al rischio di una determinata area territoriale è fondamentali per aumentare la consapevolezza del cittadino, ma assumono un ruolo sempre più rilevante anche in materia di finanza sostenibile e per la valutazione e gestione dei rischi finanziari (di credito, di mercato, operativo) legati all’impatto economico, degli effetti estremi sempre più frequenti correlati ai cambiamenti climatici. In particolare, tali informazioni sono di grande interesse per il mondo delle assicurazioni, soprattutto dopo l’introduzione dell’obbligo assicurativo per le imprese contro i rischi derivanti da eventi catastrofali.
La piattaforma IdroGEO, infatti, fornisce informazioni armonizzate di primo livello sulla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale, restituendo per un luogo di interesse un report con le classi di pericolosità. A partire da tale screening preliminare, è possibile per le imprese procedere, in presenza di aree a pericolosità, ad un’analisi di rischio di secondo livello, cioè più dettagliato, per valutare la vulnerabilità del bene (tipologia costruttiva) e le condizioni locali di pericolosità (es. altezza idrica nello scenario di riferimento alluvioni, volume/velocità della frana)
Inoltre, IdroGEO presenta Itinerari e storie sulle frane più importanti censite sul territorio nazionale e la navigazione della mappa in 3D.
Secondo gli ultimi dati ufficiali dell’ISPRA, su una superficie nazionale di 302.068 km2, il 18,4% è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (55.609 km2). Degli oltre 213mila beni architettonici, monumentali e archeologici presenti in Italia, quelli potenzialmente soggetti a fenomeni franosi nelle aree a pericolosità elevata sono oltre 12 mila, che raggiungono complessivamente le 38.000 unità se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità.
“Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma: la cura del territorio non deve essere più considerata come un costo, ma come opportunità di investimento – ha dichiarato Maria Siclari, Direttore generale ISPRA – E per compiere questo passo è determinante la conoscenza e noi, con IdroGEO, l’abbiamo resa accessi