Biodiversità e conservazione Cambiamenti climatici Flora

Giornata Nazionale degli Alberi: un albero in più… per il clima

La Giornata nazionale degli Alberi (21 novembre 2019) è l’occasione per concorrere all’obiettivo della Comunità Laudato Si’ di piantare un albero per ogni cittadino italiano. Al via anche la V edizione degli Stati Generali del Verde Pubblico.

La celebrazione della Giornata Nazionale degli Alberi (21 novembre) concorre a comunicare come gli alberi siano elementi fondamentali dell’ecosistema, in modo particolare nelle città, contribuendo significativamente a contrastare l’inquinamento ambientale e a migliorare la qualità della nostra vita.

La Giornata Nazionale degli Alberi, che si tiene ogni anno il 21 novembre, è stata istituzionalizzata con Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” (G.U. n. 27 del 1° febbraio 2013), con l’obiettivo di perseguire “attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani”.

Si tratta di una delle più antiche cerimonie forestali che la tradizione nazionale eredita da culture lontane nel tempo e nello spazio. Infatti, fin dai tempi più antichi, all’albero e ai boschi veniva attribuita una grande importanza ed erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell’epoca. Numerosi sono i documenti del passato che testimoniano, inoltre, quanto fosse diffusa la messa a dimora di nuove piante in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti. Le “Lucaria“, la più grande festa silvana in epoca romana, si celebravano il 19 e il 21 luglio nel corso delle quali, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti.

Nella seconda metà dell’Ottocento si andò affermando una crescente sensibilità del mondo politico ed intellettuale riguardo la necessità di educare la popolazione, soprattutto quella più giovane, al rispetto e all’amore verso la natura, in particolare verso gli alberi. Nel 1898, l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli istituì “La Festa degli Alberi” (inserita più tardi nell’articolo 104 del Regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 3267 su “Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani“), con lo scopo di “infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi“.

Dopo la II Guerra Mondiale, una Circolare del 1951 del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la Festa si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibile differimento al 21 marzo nei comuni di alta montagna.

Prima dell’approvazione delle Legge n. 10/2013, la celebrazione si era svolta con regolarità e con rilevanza nazionale fino al 1979. A seguito di delega alle Regioni, la Festa dell’Albero aveva assunto un carattere più locale, sopravvivendo solo grazie ad iniziative di Associazioni ambientaliste, come Legambiente che invita come sempre le scuole ad aderire alla Campagna che quest’anno è all’insegna di “Un albero per il clima”, contribuendo all’ambizioso ma realistico obiettivo posto dalla Comunità Laudato Si’, in collaborazione con Slow Food, di piantare 60 milioni di nuovi alberi nel nostro Paese, tanti quanti sono gli abitanti italiani.

Possiamo farlo oggi, subito: non inciderebbe sui nostri stili di vita, avrebbe costi irrisori rispetto a qualunque altra alternativa e funzionerebbe sicuramente – si legge nell’appello firmato da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Domenico Pompili, Vescovo di Rieti e Stefano Mancuso, Scienziato e Direttore dell’International Laboratory for Plant Neurobiology (LINV) – Piantare miliardi di alberi coprendo ogni zona del Pianeta che possa essere adatta. Soprattutto le nostre città, dove la presenza di alberi avrebbe anche altri effetti positivi: ridurre l’isola di calore urbana durante le grandi ondate di caldo estivo, ospitare biodiversità, mitigare le alluvioni urbane, migliorare la vivibilità. Immediatamente. Si può fare e si può fare in fretta e con poco”.

Dove finisce il carbonio sequestrato dagli alberi (Fonte:Ohio Sea Grant)

La celebrazione della Giornata nazionale degli Alberi giunge quest’anno dopo il Rapporto dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUNC) secondo cui delle 454 specie di alberi originari dell’Europa, il 42% è minacciato di estinzione a livello europeo, percentuale che sale al 58% per le specie endemiche – quelle che non esistono in nessun’altra parte della terra  – e il 15% (66 specie) è stato valutato come in pericolo di estinzione o a un passo dall’estinzione.

Al fine di stimolare la discussione e il dibattito, ma anche politiche attive sul territorio, in occasione della Giornata nazionale degli alberi, come da consuetudine da qualche anno, vengono indetti dal Comitato per lo sviluppo del verde urbano, che  si avvale del supporto tecnico-amministrativo del MATTM e dell’ISPRA,  gli Stati Generali del Verde Pubblico, organizzati quest’anno tra il 20 e il 22 Novembre  2019 in 7 città italiane: Roma (20 pomeriggio), Bologna (20 pomeriggio), Torino (21 mattina), Milano (21 pomeriggio), Lecce (21 e 22), Venezia (22 mattina) e Napoli (22 pomeriggio), come da programma. Ogni evento tratta un aspetto legato a infrastrutture verdi e foreste urbane e rappresenta un momento di confronto tra mondo tecnico e istituzionale, per convergere verso una maggiore integrazione del verde nella pianificazione urbanistica territoriale e verso soluzioni nature-based per città più resilienti.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.