Manifestazioni e celebrazioni

Giornata della Memoria: insegnare e apprendere sull’Olocausto

Presso la sede dell’UNESCO si è svolta la cerimonia ufficiale per la celebrazione della Giornata della Memoria delle vittime dell’Olocausto (27 gennaio) con una serie di eventi e mostre incentrati tutti sul sito storico di Auschwitz-Birkenau per sottolineare che, in un momento in cui i sopravvissuti e i testimoni diretti stanno diventando sempre meno numerosi, è fondamentale investire nell’istruzione per trasmettere la memoria alle generazioni più giovani, nonché per combattere le forme contemporanee di antisemitismo.

Ciò che fa più male alla vittima non è la crudeltà dell’oppressore, ma il silenzio di chi ne è testimone“.
Elie Wiesel – Premio Nobel per la Pace (1986), superstite dell’Olocausto.

La Giornata della memoria (International Day of Commemoration in Memory of the Victims of the Holocaust), istituita con la risoluzione del 1° novembre 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni commemora il giorno 27 gennaio di 80 anni fa quando furono abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau da parte dell’Armata Rossa, rivelando compiutamente al mondo l’orrore dell’Olocausto, il genocidio, tra gli altri, di 6milioni di ebrei, di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista  i loro alleati e i collaborazionisti.

L’Italia aveva anticipato, come altri Paesi europei, la ricorrenza del 27 gennaio 1945, istituendo la Giornata della Memoria con Legge 211 del 20 luglio 2000, “al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (art.1).

Con la Risoluzione del 1° giugno 2017sulla Lotta contro Antisemitismo, secondo la definizione elaborata dall’International Hocaust Remembrance Alliance (IHRA), il Parlamento europeo ha invitato, tra l’altro, “l’Unione europea e i suoi Stati membri a intensificare gli sforzi per garantire che sia posto in essere un sistema esaustivo ed efficiente che consenta di raccogliere sistematicamente dati affidabili, pertinenti e comparabili sui reati d’odio, disaggregati in base alla motivazione, inclusi gli atti di terrorismo”.

Ricordiamo che la Definizione di Antisemitismo dell’IHRA, non giuridicamente vincolante, “è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio per gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette verso individui ebrei o non ebrei e/o loro proprietà, verso le istituzioni e le strutture religiose delle comunità ebraiche”.

Nel 2021 la Commissione UE ha adottato la Strategia sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica (2021-2030) che tra le azioni chiave figurano le seguenti.

 Prevenzione e lotta contro ogni forma di antisemitismo: nove ebrei su dieci ritengono che l’antisemitismo sia aumentato nel loro paese, e l’85 % di essi lo considera un problema grave, per affrontare il quale la Commissione mobiliterà fondi dell’UE e aiuterà gli Stati membri a elaborare e attuare le loro strategie nazionali. La Commissione sosterrà la creazione di una rete europea di segnalatori di fiducia e di organizzazioni ebraiche per eliminare l’illecito incitamento all’odio online. Sosterrà inoltre lo sviluppo di narrazioni volte a contrastare i contenuti antisemiti online. La Commissione collaborerà con l’industria e le società del settore informatico per prevenire l’esposizione e la vendita illegali di simboli, oggetti commemorativi e letteratura online legati al nazismo.

 Protezione e sostegno della vita ebraica nell’UE: il 38 % degli ebrei hanno preso in considerazione l’eventualità di emigrare perché non si sentono sicuri in quanto ebrei nell’UE. Per garantire che gli ebrei possano sentirsi al sicuro e partecipare pienamente alla vita europea, la Commissione accorderà finanziamenti dell’UE per proteggere più adeguatamente gli spazi pubblici e i luoghi di culto. Il prossimo invito a presentare proposte sarà pubblicato nel 2022, con la messa a disposizione di 24 milioni di euro. Gli Stati membri sono altresì incoraggiati ad avvalersi del sostegno di Europol per le attività di lotta contro il terrorismo, sia online che offline. Per sostenere la vita ebraica, la Commissione adotterà misure per salvaguardare il patrimonio ebraico e sensibilizzare in merito alla vita, alla cultura e alle tradizioni ebraiche.

 Attività di istruzione, ricerca e commemorazione dell’Olocausto: attualmente un cittadino europeo su venti non ha mai sentito parlare dell’Olocausto. Per mantenerne viva la memoria, la Commissione sosterrà la creazione di una rete di luoghi in cui si è consumato l’Olocausto, che non sempre sono noti, ad esempio i nascondigli o i luoghi di esecuzione. La Commissione promuoverà inoltre una nuova rete di giovani ambasciatori europei incaricati di promuovere la memoria dell’Olocausto. Con i finanziamenti dell’UE, la Commissione favorirà la creazione di un polo europeo di ricerca sull’antisemitismo contemporaneo e sulla vita ebraica, in cooperazione con gli Stati membri e la comunità di ricerca. Per valorizzare il patrimonio ebraico, la Commissione inviterà le città che si candidano a Capitale europea della cultura ad interessarsi alla storia delle loro minoranze, compresa la storia della comunità ebraica.

Eppure, secondo il RapportoLa storia sotto attacco: negazionismo e distorsione dell’Olocausto sui social media” del Dipartimento per le comunicazioni globali delle Nazioni Unite e dell’UNESCO, in collaborazione con il Congresso ebraico mondiale, la negazione dell’Olocausto e la sua distorsione sui social media continuano a destare notevole preoccupazione.

Quasi 4.000 contenuti relativi all’Olocausto sono stati raccolti da cinque importanti piattaforme online: Facebook, Twitter, TikTok, Instagram e Telegram. I contenuti sono stati analizzati manualmente da esperti dell’Oxford Internet Institute presso l’Università di Oxford in inglese, francese, tedesco e spagnolo, con l’obiettivo di fornire una revisione di ampio respiro che affronti più paesi e contesti. La revisione rileva che quasi la metà dei contenuti correlati all’Olocausto su Telegram ne negava o ne distorceva la storia. Per le piattaforme moderate o regolamentate, quasi il 10% dei post su Facebook e il 15% su Twitter (X) che discutevano dell’Olocausto ospitavano contenuti di negazione o distorsione.

Per contrastare il fenomeno l’UNESCO ha dato il via ad una Campagna #ProtectTheFacts che mira a dare potere agli educatori e ai professionisti dei media affinché si impegnino con la storia e la memoria dell’Olocausto come cittadini globali responsabili e contribuiscano agli sforzi per contrastare la sua negazione e distorsione per garantire società più pacifiche e giuste. Nell’ambito della Campagna sono stati appena pubblicati:
– ”Countering Holocaust denial and distortion through education: A guide for teachers che fornisce informazioni sulle diverse forme e funzioni della negazione e della distorsione dell’Olocausto, nonché orientamenti pedagogici su come prevenire, affrontare e rispondere a questa forma di disinformazione;
– ”Countering Holocaust denial and distortion through education: Lesson activities for secondary education” che contiene 12 lezioni pratiche che mirano a sviluppare le conoscenze e le competenze dei giovani, per renderli resilienti contro la negazione e la distorsione dell’Olocausto;
La “Guide for journalist” presenta i quadri giuridici esistenti in materia di disinformazione sull’Olocausto e fornisce raccomandazioni ai professionisti dei media per aiutarli a occuparsi dei casi di negazione dell’Olocausto e di antisemitismo.

Proprio a Parigi, presso la sede dell’UNESCO, si è svolto il 23 gennaio 2025 la Cerimonia ufficiale celebrativa dellaGiornata della memoria, con una serie di eventi e mostre incentrati tutti sul sito storico di Auschwitz-Birkenau proprio a ricordare l’importanza di insegnare e apprendere sull’Olocausto. Alla cerimonia sono intervenuti Audrey Azoulay, Direttrice generale UNESCO, Eric de Rothschild, Presidente del Memoriale della Shoah, e i sopravvissuti all’Olocausto Ginette Kolinka (100 anni) e Shelomo Selinger, artista  che ha donato molte sue opere all’UNESCO delle quale è stata inaugurata una Mostra, noto in particolare per il gruppo scultoreo in granito rosa del Memoriale dell’Olocausto di Drancy, sobborgo di Parigi dove venne allestito il più grande centro di internamento e deportazione di tutta la Francia e dove circa il 90% degli oltre 80.000 ebrei arrestati in Francia sono passati di qui diretti ad Auschwitz.  

In un momento in cui i sopravvissuti e i testimoni diretti dell’Olocausto stanno diventando sempre meno numerosi, è fondamentale investire ulteriormente nell’istruzione per trasmettere la memoria alle generazioni più giovani, nonché per combattere le forme contemporanee di antisemitismo – ha dichiarato la Direttrice generale dell’UNESCO – Fin dalla sua creazione, l’UNESCO si è impegnata risolutamente a portare avanti questa missione”.

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