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Geopolitiche: la diffusione delle rinnovabili creerà un “mondo nuovo”

Il Rapporto della Commissione IRENA sulle dinamiche geopolitiche indotte dalla transizione energetica verso le energie rinnovabili indica che i rapporti di potere e le relazioni tra i Paesi, quali abbiamo conosciuto finora, sono destinati ad essere ridisegnati.

Nel corso della IX Assemblea Generale (Abu Dhabi, 10-13 gennaio 2019) dell’Agenzia internazionale per l’energia rinnovabile (IRENA), organizzazione a cui aderiscono 170 Paesi, finalizzata ad incoraggiare l’adozione e l’utilizzo crescente e generalizzato delle energie rinnovabili in una prospettiva di sviluppo sostenibile, è stato presentato il RapportoA New World”, della Global Commission on the Geopolitics of Energy Transformation di IRENA.

Il Rapporto afferma che le conseguenze geopolitiche e socioeconomiche della transizione energetica in atto potrebbero essere tanto profonde quanto quelle che hanno accompagnato il passaggio dalla biomassa ai combustibili fossili due secoli fa.

Questi cambiamenti includono quelli derivanti dalla posizione sulla politica mondiale dei singoli Stati, dall’emergere di nuovi leader e attori energetici, dalle variazioni nelle relazioni commerciali e dall’emergere di nuove alleanze, tanto da prospettare “un mondo nuovo” di cui al titolo del rapporto.

La trasformazione energetica globale indotta dalle energie rinnovabili può ridurre le tensioni geopolitiche legate all’energia così come le conosciamo e favorirà una maggiore cooperazione tra gli Stati – ha dichiarato il Direttore generale di IRENA, Adnan Z. Amin che verrà sostituito dal 4 aprile 2019 dall’italiano Francesco La Camera, come abbiamo annunciato in altra occasione – Questa trasformazione può anche mitigare le sfide sociali, economiche e ambientali che sono spesso tra le cause alla radice dell’instabilità e del conflitto geopolitico. Nel complesso, la trasformazione energetica globale presenta sia opportunità che sfide. Ma i vantaggi che ne deriveranno saranno superiori alle difficoltà, purché vengano messe in atto le adeguate misure. È essenziale che i  leader e i responsabili politici anticipino questi cambiamenti e che siano in grado di gestirli ed di navigare nel nuovo ambiente geopolitico”.

Secondo la Commissione Globale per le  Geopolitiche della Trasformazione Energetica, iniziativa indipendente lanciata durante l’Assemblea IRENA del gennaio 2018 con lo scopo di esaminare in che modo il passaggio su vasta scala alle energie rinnovabili ridisegni il sistema energetico globale, influenzando le economie e cambiando le dinamiche politiche all’interno e tra i Paesi, le fonti di energia rinnovabile, a differenza dei combustibili fossili, sono disponibili in una forma o nell’altra nella maggior parte delle aree geografiche del Pianeta. Questa abbondanza, oltre ad aumentare la sicurezza energetica, determinerà una maggiore indipendenza energetica per la maggior parte degli Stati. Allo stesso tempo, sviluppando le energie rinnovabili, i Paesi integreranno sempre più le loro reti elettriche con quelle dei vicini ed emergeranno nuove interdipendenze e modelli commerciali.

L’analisi della Commissione sottolinea che potrebbe ridursi le tensione e conflitti quali quelli correlati al petrolio e al gas, così come l’importanza strategica di alcuni punti di contatto marittimi, e che la trasformazione energetica creerà anche nuovi leader dell’energia, con grandi investimenti nelle tecnologie delle energie rinnovabili che tenderanno a rafforzare l’influenza di alcuni Paesi.

La Cina, ad esempio, ha migliorato la propria posizione geopolitica assumendo un ruolo guida nella corsa all’energia pulita per diventare il più grande produttore, esportatore e installatore di pannelli solari, turbine eoliche, batterie e veicoli elettrici del mondo.

Distribuzione dei brevetti per le energie rinnovabili al 2016

Al contempo gli esportatori di combustibili fossili potrebbero vedere un declino del loro potere e della loro influenza a livello globale, a meno che non adattino le loro economie alla nuova era energetica.

Questo rapporto rappresenta la prima analisi completa delle conseguenze geopolitiche della transizione energetica guidata dalle energie rinnovabili e una pietra miliare fondamentale per migliorare la nostra comprensione di questo problema – ha dichiarato il Presidente della Commissione Ólafur Ragnar Grímsson, ex-Presidente per 20 anni dell’Islanda – La rivoluzione delle energie rinnovabili rafforza la leadership globale della Cina, riduce l’influenza degli esportatori di combustibili fossili e porta l’indipendenza energetica nei Paesi di tutto il mondo. Un affascinante futuro geopolitico è in serbo per Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe. È difficile prevedere quando, ma questo cambiamento sta avvenendo in modo completo e veloce“.

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