Clima

Gennaio 2025: fuori controllo i giorni della merla

Con il Bollettino relativo al mese di gennaio 2025, il Copernicus Climate Change Service (C3S) della Commissione UE ha certificato che quello appena trascorso è stato il mese di gennaio più caldo di sempre, confermando che i “giorni della merla” (29-30 31 gennaio) che secondo la tradizione sono i più freddi dell’anno e decidono come sarà la primavera in arrivo, sono ormai fuori controllo per effetto dei cambiamenti climatici.   

Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio della Commissione UE implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF). che fornisce informazioni autorevoli sul clima passato, presente e futuro in Europa e nel resto del mondo, ha pubblicato il 6 febbraio 2025 il Bollettino del mese di gennaio 2025, certificando che quello appena trascorso è stato il gennaio più caldo di sempre, nonostante lo sviluppo del fenomeno de La Niña che comporta un raffreddamento della superficie oceanica.

Gennaio 2025 è un altro mese sorprendente, che prosegue con le temperature record osservate negli ultimi due anni, nonostante lo sviluppo delle condizioni di La Niña nel Pacifico tropicale e il loro temporaneo effetto di raffreddamento sulle temperature globali – ha affermato Samantha Burgess, responsabile strategica per il clima presso l’ECMWFCopernicus continuerà a monitorare attentamente le temperature oceaniche e la loro influenza sul nostro clima in evoluzione per tutto il 2025“.

Temperature globali
– A livello globale,la temperatura dell’ariadi gennaio è stati di 13,23 °C, con 0,79 °C in più rispetto alla media di gennaio del periodo 1991-2020.
– È stato di 1,75 °C superiore al livello preindustriale ed è stato il 18° mese degli ultimi 19 mesi in cui la temperatura media globale dell’aria in superficie è stata di oltre 1,5 °C superiore al livello preindustriale.
– L’ultimo periodo di 12 mesi (febbraio 2024 – gennaio 2025) è stato di 0,73 °C superiore alla media 1991-2020 e di 1,61 °C superiore alla media stimata 1850-1900 utilizzata per definire il livello preindustriale.

Europa e le altre regioni
La temperatura media sul territorio europeo nel mese di gennaio 2025 è stata di 1,80 °C, 2,51 °C in più rispetto alla media di gennaio del periodo 1991-2020, la seconda più calda dopo gennaio 2020, che è stata di 2,64 °C in più rispetto alla media.
– Le temperature europee sono state più calde della media del 1991-2020 nell’Europa meridionale e orientale, inclusa la Russia occidentale. Al contrario, sono state al di sotto della media in Islanda, Regno Unito e Irlanda, Francia settentrionale e Fennoscandia settentrionale.
– Fuori dall’Europa, le temperature erano più alte della media nel nord-est e nel nord-ovest del Canada, in Alaska e in Siberia. Erano anche più alte della media nel sud del Sud America, in Africa e in gran parte dell’Australia e dell’Antartide.
– Le temperature sono state notevolmente inferiori alla media negli Stati Uniti e nelle regioni più orientali della Russia, Chukotka e Kamchatka. Anche la penisola arabica e il continente sud-orientale asiatico hanno avuto temperature inferiori alla media.

Temperatura della superficie del mare 
– La temperatura media della superficie del mare (SST) per gennaio 2025 tra 60°S e 60°N è stata di 20,78°C, il secondo valore più alto mai registrato per il mese, 0,19°C in meno rispetto al record di gennaio 2024.
– Le SST erano al di sotto della media sul Pacifico equatoriale centrale, ma vicine o superiori alla media sul Pacifico equatoriale orientale, il che suggerisce un rallentamento o uno stallo del movimento verso le condizioni di La Niña. Le SST sono rimaste insolitamente alte in molti altri bacini oceanici e mari.

Aspetti idrologici
– Nel mese di gennaio 2025 le condizioni meteorologiche sono state prevalentemente più umide della media nelle regioni dell’Europa occidentale, nonché in alcune parti dell’Italia, della Scandinavia e dei Paesi baltici; le forti precipitazioni hanno causato inondazioni in alcune regioni.
– Al contrario, nel nord del Regno Unito e in Irlanda, nella Spagna orientale e a nord del Mar Nero si sono verificate condizioni più secche della media.
– Al di fuori dell’Europa, il clima è stato più umido della media in Alaska, Canada, Russia centrale e orientale, Australia orientale, Africa sudorientale e Brasile meridionale, con regioni colpite da inondazioni e danni conseguenti.
Condizioni più secche della media si sono verificate nel sud-ovest degli Stati Uniti e nel Messico settentrionale, nell’Africa settentrionale, nel Medio Oriente, in tutta l’Asia centrale e nella Cina orientale, nonché in gran parte dell’Africa meridionale, del Sud America meridionale e dell’Australia.

Ghiaccio marino
– Il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione mensile più bassa a gennaio, con un calo del 6% rispetto alla media, praticamente alla pari con gennaio 2018.
– Nella regione artica, le anomalie nella concentrazione del ghiaccio marino sono state ben al di sotto della media nel settore canadese orientale, tra cui la baia di Hudson e il mare del Labrador, e nel mare di Barents settentrionale.
– L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata inferiore del 5% alla media e quindi relativamente vicina alla media rispetto ad altri anni recenti. Ciò contrasta con i valori record o quasi record osservati nel 2023-2024.
– Nella regione antartica, le concentrazioni di ghiaccio marino erano superiori alla media nel Mare di Amundsen e generalmente miste in altri settori oceanici.

In attesa che il CNR-ISAC fornisca i dati relativi alla temperatura e alle precipitazioni del mese gennaio 2025 in Italia, un comunicato di Coldiretti dei giorni scorsi aveva annotato come nei “giorni della merla” che solitamente sono per tradizione considerati i più freddi dell’anno, viceversa le temperature massime avevano raggiunto in molte regioni fino a 18 °C, favorendo in tutte le piante il risveglio anticipato ed esponendo poi le colture al rischio di un ritorno del freddo.

Immagine di copertina: Edudoro

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