L’edizione 2022 di Frontiers, il Rapporto che ogni anno l’UNEP pubblica per individuare e mettere in evidenza le questioni emergenti ambientali che, se non affrontate per tempo possono trasformarsi in gravi questioni di interesse globale che mettono in pericolo la sicurezza umana e quella ambientale, si sofferma sul rumore in ambiente urbano, sugli incendi sempre più frequenti e sui ritmi fenologici di piante e animali che sono sconvolti dai cambiamenti climatici.
In vista della prossima Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente (UNEA-5.2) che si svolgerà a Nairobi (28 febbraio – 2 marzo 2022) sul tema “Rafforzare le azioni per la natura per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, come da consuetudine, il Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) ha presentato il 17 febbraio 2022 il Rapporto Frontiers “Noise, Blazes and Mismatches: Emerging Issues of Environmental Concern”.
Nel corso degli ultimi 10 anni, l’UNEP ha cercato di individuare e mettere in evidenza le questioni emergenti di interesse globale attraverso la serie UNEP Year Book. Fin dalla prima edizione di Frontiers nel 2016, in cui, tra l’altro, si lanciava l’allarme, prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, sull’aumento delle malattie che si trasmettono dagli animali agli esseri umani, fenomeno strettamente correlato “le attività umane, che, invadendo gli habitat naturali, permettono agli agenti patogeni presenti in serbatoi naturali di diffondersi più facilmente dal bestiame agli esseri umani”, l’UNEP segnala le problematiche ambientali e le soluzioni per dare risposte efficaci e tempestive.
Alcuni problemi possono insorgere a seguito di sopraggiunte conoscenze scientifiche e comprensione delle interazioni tra sistemi ambientali, sociali ed economici; altri possono essere persistenti, ma per i quali siano emersi nuovi approcci e tecnologie in grado di fornire ai decisori politici le soluzioni e gli strumenti più adeguati. Inoltre, alcuni possono essere di carattere locale e a piccola scala oggi, ma con una potenzialità di divenire questioni di interesse regionale o globale, qualora non trattate per tempo.
“Il Rapporto Frontiers 2022 identifica e offre soluzioni a tre questioni ambientali che meritano attenzione e azione da parte dei governi e del pubblico in generale. inquinamento acustico urbano, incendi e cambiamenti fenologici – ha scritto nella Prefazione la Direttrice esecutiva dell’UNEP, Inger Andersen – Questi temi sono questioni che evidenziano l’urgente necessità di affrontare la triplice crisi planetaria dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità”.
Inquinamento acustico: killer chiassoso
Secondo il Rapporto, i suoni indesiderati, prolungati e di alto livello provenienti dal traffico stradale, ferroviario o dalle attività ricreative compromettono la salute e il benessere dell’uomo. Il fastidio cronico e i disturbi del sonno causati dal traffico possono provocare gravi malattie cardiache e disturbi metabolici nei più piccoli e colpiscono principalmente gli anziani e le comunità emarginate vicino a strade di traffico intenso.
I suoni indesiderati, prolungati e di alto livello provenienti dal traffico stradale, ferroviario o dalle attività ricreative compromettono la salute e il benessere dell’uomo. Questo include fastidio cronico e disturbi del sonno, con conseguenti gravi malattie cardiache e disturbi metabolici come diabete, problemi di udito e salute mentale peggiore.
L’inquinamento acustico provoca già 12.000 morti premature ogni anno nell’Unione europea e colpisce un cittadino dell’UE su cinque. I livelli di rumore accettabili sono superati in molte città del mondo, tra le quali Algeri, Bangkok, Damasco, Dhaka, Ho Chi Minh City Ibadan, Islamabad e New York.
L’inquinamento acustico minaccia anche gli animali alterando la comunicazione e il comportamento di varie specie, inclusi uccelli, insetti e anfibi.
Il Frontiers 2022 sollecita gli urbanisti a dare la priorità alla riduzione del rumore investendo in infrastrutture urbane che creano paesaggi sonori positivi come alberature, muri verdi e maggiori spazi verdi nelle città, che offrono anche diversi benefici per la salute.
La zona a bassissime emissioni di Londra, le nuove piste ciclabili di Berlino su strade larghe e il piano nazionale egiziano per combattere il rumore sono esempi positivi che possono essere sfruttati mentre il mondo cerca “ricostruire meglio” (build back better) dopo il Covid-19.
Arginare gli incendi
Il rapporto ha evidenziato che tra il 2002 e il 2016, una media di 423 milioni di ettari di superficie terrestre (l’estensione dell’Unione Europea) è andata in fumo, prevedendo che gli incendi pericolosi diventeranno probabilmente più frequenti, intensi e di maggiore durata, anche in aree precedentemente insensibile agli incendi.
I cambiamenti climatici possono provocare incendi estremi, generando fulmini che possono innescare altri incendi, ben oltre il fronte degli incendi e creando un cosiddetto circuito di feedback pericoloso.
Gli effetti a lungo termine sulla salute umana si estendono oltre coloro che combattono gli incendi, gli evacuati o coloro che hanno perso la casa, e aggravano gli impatti tra coloro che hanno malattie preesistenti, donne, bambini, anziani e poveri.
Allo stesso tempo, il black carbon e altri inquinanti generati dagli incendi possono contaminare le fonti d’acqua, accelerare lo scioglimento dei ghiacciai, innescare frane e trasformare le foreste pluviali in fonti di carbonio.
Per affrontare questo problema, il rapporto chiede maggiori investimenti per la riduzione dei rischi di incendi boschivi; lo sviluppo di approcci di prevenzione e gestione della risposta; e rifinanziamento delle capacità di telerilevamento, come satelliti e radar.
Ritmi animali e vegetali
La fenologia è la tempistica delle fasi ricorrenti del ciclo di vita, guidate dalle forze ambientali, e il modo in cui le specie che interagiscono all’interno di un ecosistema, rispondono al cambiamento delle condizioni.
Piante e animali negli ecosistemi terrestri, acquatici e marini utilizzano la temperatura, la durata del giorno o le precipitazioni come indizi per quando dare frutti, migrare o trasformarsi in altri modi.
Tuttavia, i cambiamenti climatici interrompono questi ritmi naturali poiché piante e animali vengono sospinti fuori sincronia con i loro ritmi naturali, portando a disallineamenti, come quando le piante cambiano le fasi del ciclo di vita più velocemente degli erbivori, afferma il rapporto.
Nel frattempo, i segnali climatici locali che innescano la migrazione degli uccelli potrebbero non prevedere adeguatamente le condizioni nei luoghi di destinazione nei siti di riposo lungo il percorso.
E nelle colture, i cambiamenti fenologici nelle variazioni stagionali costituiscono a loro volta una sfida per la produzione e la sicurezza alimentare.
Frontiers 2022 evidenzia, inoltre, l‘importanza cruciale degli obiettivi di conservazione, come il mantenimento di habitat adeguati e la connettività ecologica, il rafforzamento dell’integrità della diversità biologica e il coordinamento degli sforzi internazionali lungo le rotte migratorie, sottolineando l’importanza di ridurre le emissioni di CO2 per limitare il riscaldamento.