Cibo e alimentazione Salute

Food4Future: una Campagna per non “mangiarci il Pianeta”

WWW Italia ha rilanciato la Campagna “Food4Future” che si prefigge di aumentare la consapevolezza della necessità, in un momento in cui conflitto in Ucraina rischia di innescare crisi alimentari globali, di modificare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo, per renderli più resilienti, più inclusivi, più sani e più sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta.

In questi giorni si parla di insicurezza e crisi alimentare provocate dal conflitto in Ucraina. Di fronte a momenti di tensione come quelli che stiamo vivendo, è rischioso prendere decisioni dettate dall’irrazionalità, come la proposta avanzata nell’UE di coltivare anche il 4% delle aree destinate alla conservazione della natura.

Secondo il World Food Programme (WFP), l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare, oltre ai danni che questa misura determinerebbe per l’agricoltura stessa, farebbe aumentare la produzione alimentare europea solo dell’1%. Queste aree, infatti, non sono affatto improduttive perché sono fondamentali per la produttività di tutte le altre superfici agricole, in quanto offrono e mantengono i servizi ecosistemici, indispensabili per l’agricoltura stessa, come la conservazione degli insetti impollinatori che hanno necessità di queste aree naturali per la loro alimentazione e riproduzione.

Cibo leva più potente per migliorare la salute umana e degli ecosistemi
Per fare le scelte giuste per la sicurezza alimentare, con il motto #DoEatBetter, il WWF Italia ha rilanciato la CampagnaFood4Future”, il cui obiettivo è quello di modificare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo, per renderli più resilienti, più inclusivi, più sani e più sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta.

Scegliendo modelli alimentari più sostenibili, le emissioni di gas serra e l’uso del suolo si potrebbero ridurre fino al 70%, mentre si dimezzerebbe il consumo di acqua – sottolinea il WWF – Entro il 2050, con diete più concentrate sui prodotti locali e di stagione e soprattutto con un minor consumo di alimenti di origine animale, potremmo liberare diversi milioni di chilometri quadrati di terra e ridurre le emissioni globali di CO2 fino a 8 miliardi di tonnellate all’anno”.

’ultimo Rapporto della FAO sullo Stato dell’Alimentazione e dell’Agricoltura (SOFA 2021) ha stimato che ci fossero circa 3 miliardi di persone che non potevano permettersi una dieta sana, cifra che avrebbe potuto aumentare di un miliardo, qualora shock climatici e socio-politici avessero ridotto di un terzo i redditi. Mentre la produzione di cibo e le filiere alimentari sono sempre state storicamente vulnerabili agli eventi climatici estremi, ai conflitti armati o all’aumento dei prezzi delle derrate alimentari globali, la loro frequenza sta aumentando, di qui la raccomandazione ai Governi di rendere la resilienza dei propri sistemi agroalimentari parte integrante della risposta strategica alle sfide presenti e future.

La scienza del comportamento, osserva il WWF, ha dimostrato che il cambiamento graduale e incrementale per raggiungere gli obiettivi funzioni veramente. Un pasto sostenibile richiede all’incirca 1.000 litri di acqua rispetto ai circa 3.000 di un solo pasto meno sostenibile, molto ricco di proteine animali e cibi non di stagione. Avvicinandoci a periodi di maggiori rischi di prolungate siccità sarebbe importante considerarlo ogni volta che scegliamo cosa mettere nel carrello. Una buona notizia è che proprio i cibi meno vantaggiosi per l’ambiente sono anche i meno salutari, per cui dovremmo consumarli con maggiore parsimonia.

È necessario cambiare i nostri modelli di produzione e consumo di cibo, adottando diete alimentare che facciano bene alla nostra salute e a quella del Pianeta, come ha raccomandato la Commissione EAT-Lancet nel Rapporto  “Food in the Anthropocene.

Non possiamo arrestare la perdita di biodiversità e di ecosistemi, nonché la catastrofe climatica che incombe se, assieme alle misure in altri settori, non ripensiamo completamente anche l’attuale sistema alimentare, a partire da quello che portiamo a tavola ogni giorno – ha dichiarato Eva Alessi, Responsabile sostenibilità WWF Italia – È fondamentale una drastica riduzione del consumo di carne e un sostanziale incremento nei consumi di alimenti vegetali come frutta, verdura, cereali e legumi”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.