Si tratta di uno dei pochi (5) Decreti pubblicati in 13 anni a fronte dei 22 attesi, che definisce modalità e criteri in applicazione dei quali i materiali derivanti dal loro trattamento cessano di essere rifiuti e possono essere utilizzati per altri scopi, essenziali per l’economia circolare.
Entra in vigore oggi (24 febbraio 2021) il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 188 del 22 settembre 2020 il Regolamento sull’End of Waste (EoW) di carta e cartone, uno dei pochi pubblicati, come ha sottolineato in un post del 22 febbraio 2021 EPR Comunicazione. Riassumendo in un breve Dossier il contenuto della nota “Stato di attuazione dei decreti di cui all’art. 184-ter del D.Lgs 152/06 ‘cessazione dalla qualifica di rifiuto’ e relativa programmazione”, inviata alle Regioni il 12 febbraio 2021 dalla Direzione generale del MATTM, EPR Comunicazione ha rilevato che in 13 anni dalla loro introduzione nella legislazione europea, su 22 Decreti EoW attesi, solo 5 sono stati pubblicati (oltre a Carta e cartoni, Combustibile Solido Secondario – CSS, Conglomerato bituminoso, prodotti assorbenti per persona – PAP, Gomma riciclata da pneumatici fuori uso – PFU), 4 predisposti, 4 in consultazione, 4 in fase istruttoria e 5 non avviati.
Ovviamente, questi ritardi hanno un peso sullo sviluppo dell’economia circolare, che si basa appunto sul presupposto che ogni rifiuto deve essere trasformato in risorsa. Poiché i rifiuti costituiscono un tema di interessa pubblico, stabilire quando cessano di essere tali non può essere stabilito dal riciclatore, bensì dalle autorità competenti.
Per ritornare al Decreto EoW di carta e cartone, il regolamento stabilisce modalità e criteri in applicazione dei quali i materiali derivanti dal loro trattamento cessano di essere rifiuti e possono essere utilizzati per altri scopi. La carta da macero può essere riusata come materia prima nella manifattura di carta e cartone ad opera dell’industria cartaria, nonché in industrie che utilizzano come riferimento la norma UNI EN 643.
Una nota del MATTM al momento della firma del Decreto indicava in 5,3 milioni di tonnellate la raccolta in italia di carta e cartoni, cui si deve aggiungere quella proveniente da rese e da altre attività industriali per un totale di circa 6,65 milioni di tonnellate.
“L’End of Waste è un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti e può dare un forte contributo allo sviluppo delle potenzialità del settore di riciclo – ha affermato nell’occasione il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Una società del riciclo e del recupero diventa tale nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato ed essere in grado di competere con le materie prime vergini, consentendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime, e la riduzione del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento”.
Il Regolamento EoW di carta e cartone si suddivide in 7 articoli che definiscono gli ambiti di applicazione, i criteri ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, gli scopi specifici di utilizzabilità, e 3 allegati:
– l’Allegato 1 reca i criteri generali ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, con esplicito riferimento alla norma UNI EN 643;
– l’Allegato 2 individua gli scopi specifici per cui sono utilizzabili la carta e cartone recuperati;
– l’Allegato 3 riporta il modello della Dichiarazione di Conformità (DDC), redatta sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, che reca l’anagrafica del produttore e le dichiarazioni del produttore sulle caratteristiche della carta e cartone recuperati.
Entro 180 giorni dall’entrata in vigore del Decreto (23 agosto 2021) gli impianti dovranno presentare l’aggiornamento della propria autorizzazione alle autorità competente (Regione o Provincia) per l’adeguamento al Decreto, in attesa della quale, l’EoW di carta e cartone prodotta dovrà comunque avere le caratteristiche previste dal Decreto e dovrà essere redatta la Dichiarazione di Conformità.
Ovviamente sono soddisfatte le Associazioni e le Organizzazioni del settore che attendevano con impazienza tale Decreto, poiché è uno dei settori che in Italia trainano l’economia circolare avendo raggiunto un tasso di circolarità di circa il 60% e nel comparto dell’imballaggio il tasso di riciclo ha superato l’80%, oltre l’obiettivo del 75% al 2025 e in linea con quello dell’85% previsto al 2030, previsti dal D.lgs 116/2020 di recepimento del “Pacchetto Economia Circolare Rifiuti” dell’UE.
Come attesta anche l’ultimo Rapporto sui rifiuti urbani dell’ISPRA, presentato lo scorso dicembre, la raccolta differenziata della carta si caratterizza per un trend crescente.
Inoltre, il settore della carta è stato incluso tra quelli di riferimento per la Strategia UE sulla Bioeconomia determinante per cambiare il paradigma di sviluppo economico e innescare quel cambiamento trasformativo per assicurare un futuro sostenibile.
“Sono necessari e non più rinviabili interventi a sostegno delle imprese che operano nel settore del recupero e riciclo di carta e cartone. Purtroppo all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza [PNRR] non se ne trova traccia – ha dichiarato Giuliano Tarallo, Presidente di UNIRIMA (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri) – nel corso dell’Audizionedel 9 febbraio 2021 presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati – Visto che noi recuperiamo carta da macero, suggeriamo di investire risorse dando un contributo su ogni tonnellata di materiale recuperato, perché questo darebbe un contributo immediato al raggiungimento degli obiettivi, che può costituire l‘occasione per un revamping e un miglioramento degli impianti”.
Gli impianti di trattamento rifiuti che si occupano prevalentemente di produrre Materia Prima Secondaria Carta, sono circa 600 con circa 15mila addetti e un fatturato annuo di circa 3,5 miliardi, che consentono all’Italia di raggiungere gli obiettivi di riciclo in largo anticipo sugli obiettivi europei. Per questo ”chiediamo di valorizzare realmente i benefici ambientali prodotto dal settore, erogando un contributo economico, perfettamente quantificabile, legato almeno alla sola componente risparmio di materiale primario e da corrispondere per ogni tonnellata di Materia Prima Secondaria/End of Waste prodotta dagli impianti di trattamento rifiuti – ha concluso Tarallo – I vantaggi ambientali generati dalla produzione della ‘carta da macero sono enormi, perché consentono risparmio di materiale primario, risparmio di energia primaria ed evitano la produzione di CO2“.