Nel Rapporto Ecosistema urbano 2018 l’Associazione del Cigno verde ha stilato anche quest’anno la classifica delle città capoluogo “formica” che si sono adeguate alle necessità di un ecosistema urbano sostenibile e virtuoso, e di quelle “cicala” che faticano a mettere un freno allo smog e continuano a commettere gli errori del passato. Si distinguono in positivo Mantova, Parma e Bolzano, mentre fanalini di coda risultano Catania, Agrigento e Massa.
di Nicoletta Canapa
L’ideale per un buon ecosistema urbano consiste nella pianificazione verso le trasformazioni future di una città a misura d’uomo e della sua salute. Sulla base di 16 indicatori relativi ai principali componenti ambientali presenti in ogni città (acqua, aria, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia), Legambiente ogni anno nel Rapporto Ecosistema urbano stila la classifica dei Capoluoghi di provincia che, con le loro performance ambientali, più si avvicinano ad un modello urbano sostenibile.
Dalla 25ma edizione di Ecosistema urbano emerge che ad eccellere nella transizione verso una città “a misura d’uomo” sono Mantova, Parma, Bolzano, Trento e Cosenza.
Nel complesso è buona la situazione a Milano che nel 1994 occupava addirittura la penultima posizione: peggio faceva solo Napoli, all’ultimo posto. Lo scorso anno Milano era 31esima, ed oggi è 23esima. Napoli è rimasta negli anni stabilmente nella parte bassa della graduatoria, senza dare segnali di miglioramento. Roma dal 2010 continua a scendere (87° posto), dopo un’ascesa che l’aveva portata nel gruppo delle prime trenta. Torino addirittura quarta nel ‘98 e nona l’anno successivo, da oltre dieci anni rimane abbondantemente sotto la sufficienza, tanto da occupare oggi la 78ma posizione.
Buona la gestione dei rifiuti per Oristano, Parma, Trento, Mantova, Treviso e Pordenone, mentre Firenze fa un passo avanti per merito della tramvia e riesce a contenere lo spreco d’acqua, come pure hanno fatto Macerata e Monza.
Investe molto sul solare, invece, Padova, città che teleriscalda ben sei mila studenti delle superiori, sulla scia di Udine che un impianto di teleriscaldamento aveva realizzato lo scorso anno.
Grande attenzione per la bicicletta arriva da Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano con la sua ciclopolitana e Pesaro con la bicipolitana, ma anche Bergamo che ha allargato la Zona a traffico limitato (ZTL).
Pollice verso, invece, per Verona che perde addirittura 22 posizioni in un anno: la classifica delle città performanti del 2017 la vedeva al 45° posto, mentre ora è soltanto al 67°.
Agli ultimi 3 posti della classifica di Ecosistema urbano 2018 si trovano Catania, Agrigento e Massa.
Quella urbana è una grande questione nazionale, che come tale va affrontata alla sua base, e non lasciata alla mercé dei singoli Sindaci che talvolta non hanno neanche gli strumenti per intervenire con efficacia sulle criticità ed inefficienze, nonché emergenze, della propria città.
Certo le Amministrazioni locali devono dimostrare coraggio nell’intraprendere azioni concrete per un ideale di città che sia innovativa ed al tempo stesso sostenibile, conti pubblici alla mano.
“Serve un governo delle città a livello nazionale – ha affermato Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente – bisogna guidare in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti. Spesso è stata l’Europa a costringerci a darci da fare e a spingerci verso buone politiche ambientali, ma il mio auspicio però è che nel futuro non ci sia più bisogno di condanne alla Corte di giustizia europea, potendo contare su una strategia nazionale all’avanguardia”.
“Ci sono evidenti comportamenti dinamici di una parte dei centri urbani – ha aggiunto a sua volta Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente e curatore del Report – e una stasi altrettanto chiara in altri che ci porta a distinguere due specie distinte, due categorie opposte, diverse da quelle solite nord-sud, grandi-piccoli, ricchi-poveri”.
In altre parole il cliché del centro urbano del nord come luogo predestinato alla qualità ambientale non è più universalmente valido come lo era in passato: lo dimostrano i balzi avanti della metropoli Milano e della meridionale Cosenza; casi che non possono più essere liquidabili come singole eccezioni, dal momento che Ecosistema Urbano registra prestazioni positive anche a Oristano, Macerata, Pesaro.
Novità positiva di questa classifica 2018 è l’analisi della capacità dei Comuni di smaltire i propri rifiuti nel proprio territorio, su cui verterà il focus della prossima edizione con spazzatour, il viaggio dei rifiuti verso luoghi lontani da quello dove sono stati prodotti, come avviene con quelli prodotti e raccolti nella Capitale, che fanno un vero e proprio giro turistico in Italia e all’estero.
Durante la prossima edizione di ECOMONDO, ha sottolineato Legambiente, ci sarà l’occasione, nel corso della Premiazione “Le Best Practice 2018 di Ecosistema Urbano” (8 novembre, ore 11.00-13.00, Pad. B5 – Energy Room) per segnalare esperienze che hanno il pregio di introdurre significativi cambiamenti in ambiti specifici e che potrebbero essere riprodotte in altre realtà locali.