Clima

ECNO: troppo lenti i progressi dell’UE verso la neutralità climatica

L’Osservatorio europeo sulla neutralità climatica (ECNO) ha pubblicato il secondo Rapporto di monitoraggio volto ad analizzare i progressi delle istituzioni dell’UE per zero emissioni nette entro il 2050, rilevando che la transizione necessaria per conseguire l’obiettivo è ancora troppo lenta, e individuando 10 aree chiave su cui sono necessarie azioni politiche mirate nel ciclo legislativo 2024-2029.

Nonostante “notevoli progressi”, la governance dell’UE che supporta gli sforzi dei 27 Paesi membri a raggiungere emissioni nette zero al 2050 non è ancora adeguatamente allineata e i cambiamenti necessari sono “nel complesso ancora troppo lenti”.

È quanto emerge dal Rapporto State of EU progress to climate neutrality An indicator-based assessment across 13 building blocks for a climate neutral future”, pubblicato il 2 luglio 2024 da European Climate Neutrality  Observatory (ECNO), un consorzio di organizzazioni di ricerca europee con competenze che abbracciano i settori della politica climatica, della governance, dell’economia e della finanza, volto ad analizzare i progressi delle istituzioni dell’UE verso l’obiettivo principale che i Paesi membri raggiungano le zero emissioni nette entro il 2050, finanziariamente sostenuto dalla Fondazione europea per il clima (ECF).

Si tratta del secondo Rapporto di monitoraggio dopo quello del 2023 che aveva già avvertito sulla necessità di dover accelerare in modo significativo il ritmo del cambiamento, e giunge in un momento particolare con un Parlamento europeo appena eletto e l’insediamento a breve della nuova Commissione.

Sebbene tutti i 13 elementi base della valutazione siano rimasti nella stessa classificazione di progresso della valutazione del 2023, richiedendo ancora che la transizione acceleri il ritmo, ECNO sottolinea che l’analisi approfondita rivela progressi importanti e promettenti in singoli indicatori e nelle politiche nuove e riviste. Per 75 indicatori su 124 utilizzati c’è un percorso nella giusta direzione e molti cambiamenti su piccola scala stanno per emergere. Sono 10 gli indicatori migliorati nella loro classificazione, mentre 3 hanno rallentato i loro progressi, passando a una classificazione inferiore.

I progressi nel campo dell’elettricità e delle tecnologie pulite sono risultati “quasi sulla buona strada” dato il maggiore impiego di energie rinnovabili e fondi pubblici per progetti di ricerca e sviluppo ambientali ed energetici, stimolati in parte dall’approvazione di atti legislativi fondamentali come il Net Zero Industry e il Critical Raw Materials Act.

La transizione verso la neutralità climatica ha generato più posti di lavoro nelle filiere di fornitura di energia rinnovabile e nei beni e servizi ambientaliLa povertà nelle regioni carbonifere e dell’industria pesante è diminuita, supportata positivamente da un miglioramento generale dell’occupazione in quelle zone.

Tuttavia, i progressi nella riduzione dell’uso di materiali hanno rallentato a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia fossile. C’è stato un aumento del sostegno pubblico alle famiglie, ma è stato sproporzionatamente focalizzato sul sollievo a breve termine piuttosto che sulla resilienza a lungo termine. I sussidi ai combustibili fossili sono triplicati tra il 2021 e il 2022, superando la crescita del sostegno a fini di efficienza energetica, la cui quota è quindi diminuita.

Forse la cosa più allarmante – sottolinea ECNO – è che, rispetto alla valutazione del 2023, si sono registrati solo pochi progressi e persino alcuni arretramenti, poiché i fondi pubblici per i combustibili fossili sono aumentati mentre la quota di entrate fiscali ambientali è diminuita. Reindirizzare i flussi finanziari verso la transizione è essenziale per mettere l’UE sulla buona strada per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ciò include sia i flussi di investimenti pubblici che privati. La rimozione dell’anidride carbonica, i pozzi naturali e la crescita forestale correlata hanno continuato a diminuire, anche se a una velocità inferiore rispetto alla valutazione dell’anno scorso. Quindi, questi due elementi costitutivi continuano a muoversi nella direzione sbagliata”.

La valutazione di ECNO sui progressi dell’UE verso la neutralità climatica indica 10 aree chiave in cui sono necessarie azioni politiche mirate nel ciclo legislativo 2024-2029 per intraprendere la strada giusta verso zero emissioni nette e un’UE più competitiva e giusta.

1. Promuovere l’attuazione efficace delle politiche esistenti.
2. Indirizzare i giusti finanziamenti per la transizione, compresa la progressiva eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.
3. Garantire una transizione socialmente giusta e incentrata sulle persone.
4. Accelerare la transizione industriale come parte di un accordo sulla competitività dell’UE. Inoltre, i piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) dovrebbero considerare i 3 abilitatori: circolarità, efficienza energetica e vettori energetici a zero emissioni di carbonio.
5. Incoraggiare l’efficienza, il trasferimento modale e l’elettrificazione negli edifici e nella mobilità.
6. Garantire una transizione prevedibile e giusta nell’agricoltura, spostando i finanziamenti pubblici per incoraggiare un’agricoltura a basse emissioni, socialmente giusta e resiliente. Criteri standardizzati per l’approvvigionamento e l’etichettatura degli alimenti sosterrebbero diete più sane e a base vegetale. Si dovrebbero adottare misure per ridurre lo spreco alimentare.
7. Investire urgentemente nella rimozione (naturale) dell’anidride carbonica, espandendo le pratiche forestali sostenibili e promuovendo il ripristino, la riforestazione e la gestione sostenibile, incluso un passaggio verso foreste più vicine a quelle naturali.
8: Migliorare l’azione globale sul clima attraverso la finanza e la diplomazia climatica, che potrebbe essere promossa dall’UE attraverso partnership efficaci e una politica estera e commerciale incentrata sulla transizione globale.
9: Migliorare i dati per un processo decisionale più intelligente, includendo nuovi o migliori obblighi di reporting e routine di raccolta dati modificate che migliorino anche l’efficienza dei processi e della spesa.
10. Istituire un sistema ufficiale di monitoraggio della transizione a livello dell’UE, per consentire una maggiore comparabilità, facilitando le valutazioni e aumentando la trasparenza.

 

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