Circular economy Sostenibilità

CPA: le norme europee necessarie per la plastica riciclata

Nel corso dell’Assemblea dell’Alleanza per la plastica circolare (CPA), la piattaforma volontaria per raggiungere l’obiettivo di incrociare l’offerta e la domanda di 10 milioni di tonnellate di materie plastiche riciclate, è stato presentato e discusso un nuovo Rapporto che indica le necessità e prospetta le soluzioni per aumentare l’uso di plastica riciclata nei prodotti.

In occasione dell’Assemblea generale (25 febbraio 2022), l’Alleanza per la plastica circolare (CPA), una piattaforma multistakeholder volontaria lanciata nel 2018 dalla Commissione UE con l’obiettivo di far incrociare domanda e offerta di materie plastiche riciclate (10 milioni di tonnellate al 2025),  nell’ambito della Strategia per l’economia circolare, e che conta attualmente 300 organizzazioni industriali, accademiche, della società civile e del settore pubblico lungo l’intera catena del valore della plastica, ha pubblicato una nuova relazione sulle necessità e soluzioni per aumentare l’uso di plastica riciclata nei prodotti.

La relazione, che è stata discussa durante l’Assemblea in diretta online, raccomanda una più stretta collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati della catena del valore della plastica in Europa, sottolineando la necessità di nuove norme europee sulla plastica riciclata.

La Commissione UE aveva già inviato agli organismi di normazione CEN e CENELEC un Progetto di richiesta di nuove norme volontarie sulla plastica riciclata, disponibile per consultazione pubblica e osservazioni fino al 18 marzo 2022.

La Circular Plastics Alliance ha svolto un ottimo lavoro per consentire una maggiore diffusione della plastica riciclata in Europa – ha sottolineato Thierry  Breton, Commissario per il Mercato interno – Invito ora più Stati membri ad aderire a questa alleanza e lavorare fianco a fianco per realizzare il cambiamento richiesto. Tale cooperazione è fondamentale per rendere la plastica riciclata economicamente e ambientalmente sostenibile nel mercato unico“. 

Secondo la CPA, per sbloccare il potenziale per un maggiore assorbimento di plastica riciclata e raggiungere l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate occorre che ci sia principalmente una fornitura stabile di materiali riciclati di qualità adeguata in quantità sufficienti nel mercato europeo. Per raggiungere questo obiettivo, sono stati identificati 5 requisiti chiave comuni a tutti e 5 i settori CPA (edilizia e costruzioni, packaging, automotive, agricoltura, elettrico ed elettronico):
1. garantire una fornitura stabile di materiali riciclati di qualità adeguata in tutto il mercato unico, con informazioni trasparenti e adeguate sulla qualità dei materiali riciclati;
2. aumentare le quantità di riciclato disponibili nel mercato unico;
3. garantire la competitività (di costo) dei materiali riciclati rispetto agli equivalenti vergini;
4. Individuare e rimuovere gli addittivi ereditati;
5. Creare un quadro prevedibile favorevole agli investimenti in plastica circolare.

Per superare queste esigenze, la CPA propone una serie di soluzioni, rivolgendosi in particolare alle autorità nazionali responsabili della gestione dei rifiuti affinché si uniscano all’Alleanza, lavorando assieme su questi aspetti della catena del valore della plastica:
– rafforzare la cooperazione pubblico-privato lungo la catena del valore della plastica in tutti i Paesi europei, costruire flussi di raccolta e riciclaggio efficaci e garantire un quadro prevedibile per investimenti in plastica circolare;
– aumentare la raccolta e lo smistamento dei rifiuti di plastica riciclabili in tutti i Paesi europei in modo da consegnare un flusso stabile e sufficiente di rifiuti di plastica differenziati per alimentare gli impianti di riciclaggio europei;
– sviluppare o rivedere gli standard europei sulla qualità dei rifiuti differenziati e dei materiali di plastica riciclata, tenendo conto dei requisiti specifici per le applicazioni o i settori previsti, e la qualità delle informazioni fornite (anche per il commercio digitale);
– investire nelle capacità di raccolta, smistamento e riciclaggio per aumentare i volumi e diminuire i costi della plastica riciclata, migliorando al contempo e la qualità;
– supportare la ricerca e lo sviluppo nonché gli investimenti nelle tecnologie avanzate di smistamento e test in loco del materiale riciclato, e riciclaggio innovativo;
– garantire la riciclabilità dei prodotti in plastica, a partire dai prodotti prioritari dei settori della CPA;
– rivedere i marchi di qualità, quelli di qualità ecologica e gli standard di prodotto (nazionali) per eliminare le barriere esistenti all’assorbimento sicuro dei materiali riciclati;
-intraprendere azioni locali per rendere il riciclaggio più conveniente rispetto al conferimento in discarica e all’incenerimento, o vietare la discarica;
– garantire un mercato unico efficace per i prodotti di plastica, i rifiuti di plastica e i materiali di  plastica riciclata, ad esempio regole e standard di qualità comuni, facilitazioni per spedizioni transfrontaliere di rifiuti per il riciclaggio;
– concordare regole comuni nel mercato unico per il calcolo e la comunicazione per il contenuto di rifiuti riciclati nei prodotti finali e relativi benefici ambientali (es. CO2), per comunicare il valore contenuto nel riciclato, oltre il prezzo;
– coordinare l’azione di sensibilizzazione in tutta Europa sul corretto smaltimento dei rifiuti di plastica (consumatori e utenti finali professionali).

Per misurare i progressi compiuti in direzione dell’obiettivo dell’UE, l’Alleanza ha appena approvato due nuovi strumenti di raccolta dei dati sulla produzione e sull’uso  della plastica riciclata in Europa: trasmettere immediatamente i loro dati:
MORE, gestito da EuPC che raccoglie i dati sull’utilizzo della plastica riciclata:
RecoTrace, gestito da Polyrec, che raccoglie dati sia sulla produzione che sull’utilizzo di plastica riciclata.

Tutte le aziende che producono o utilizzano plastica riciclata in Europa sono tenute a segnalare i propri dati al CPA tramite una di queste piattaforme e diventare “generatori di dati” di dati, senza la necessità di adesione, anche se le aziende sono invitate a farlo. 

Il CPA continuerà a monitorare regolarmente il percorso per conseguire l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate, in collaborazione con tutte le parti e autorità nazionali interessate, pubblicando il primo rapporto di monitoraggio all’inizio del 2023. La CPA invita le autorità nazionali responsabili della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare a unirsi e collaborare per realizzare un cambiamento sistemico nel mercato unico. 

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