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Carta e cartoni colorati per imballaggi alimentare non sono… una tigre di carta

Uno studio pubblicato dal BEUC che ha sottoposto ad analisi campioni di imballaggi per alimenti in carta e cartone colorati, evidenzia la necessità di armonizzare a livello europeo le norme di sicurezza alimentare per gli imballaggi diversi dalla plastica, specie dopo i divieti e le restrizioni delle plastiche monouso.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i cittadini dell’UE beneficiano di uno dei più elevati livelli di garanzia al mondo in materia di sicurezza alimentare per effetto di:
– una struttura di governance, con la ripartizione delle responsabilità tra le due agenzie decentrate dell’UE ( ECHA e EFSA) e la Commissione, che separa la valutazione del rischio dalla gestione del rischio;
– una valutazione della sicurezza delle sostanze chimiche prima che vengano utilizzate nella filiera alimentare;
– una chiara attribuzione delle responsabilità tra settore privato e autorità di controllo pubblico.

Tuttavia, la Corte dei Conti europea (ECA) nella Relazione speciale pubblicata lo scorso gennaio dal titolo “Pericoli chimici negli alimenti che consumiamo: la politica dell’UE in materia di sicurezza alimentare ci protegge, ma deve far fronte ad alcune sfide” ha osservato che le normative dell’UE per proteggere gli alimenti dei consumatori dai pericoli chimici sono incomplete o non applicate efficacemente, segnalando in particolare che debbano essere adottate norme di sicurezza armonizzate per gli imballaggi alimentari diversi dalla plastica.

Ora un nuovo Studio (“More than A Paper Tiger”), pubblicato il 25 luglio 2019 dal Bureau Européen des Unions de Consommateurs (BEUC) che riporta i risultati di test di laboratorio compiuti su imballaggi per alimenti, corrobora questa necessità, mostrando che “gli imballaggi per alimenti in carta e cartone colorati – come tazze per caffè, cannucce e tovaglioli – possono contenere e rilasciare sostanze chimiche originate dagli inchiostri utilizzati per la stampa”.

I test sono stati condotti da 4 Associazioni di consumatori aderenti al BEUC di Italia (Altroconsumo), Norvegia, Danimarca e Spagna su 76 campioni di imballaggi in carta e cartone stampati.

Il BEUC ha riassunto che “più di un campione su 6 campioni conteneva ammine aromatiche primarie, alcune delle quali sono sospettate di provocare il cancro“. Più specificamente, queste sostanze sono state rilevate in 13 campioni, 9 dei quali avevano livelli superiori ai valori raccomandati nell’UE per le materie plastiche. Gli stabilizzanti UV che impediscono la degradazione alla luce sono stati rilevati in “quasi tutti i 76 campioni”, con solo 5 campioni negativi e la migrazione al di sopra dei livelli raccomandati dall’UE è stata osservata in 6 campioni risultati positivi. Alcune di queste sostanze sono “sospettate di provocare il cancro o di perturbare il sistema ormonale“. Inoltre, il BEUC ricorda che la sicurezza della maggior parte delle sostanze che sono in grado di migrare negli alimenti non è stata valutata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

La maggior parte dei consumatori presume giustamente che il materiale a contatto diretto con gli alimenti sia privo di sostanze chimiche dannose, ma purtroppo non è così – ha commentato Monique Goyens, Direttrice generale del BEUC – I prodotti chimici negli imballaggi che penetrano nel nostro cibo alla fine entrano nei nostri corpi, ma non hanno posto lì. Questo nuovo test aggiunge alla crescente evidenza da parte dei gruppi di consumatori in tutta Europa che l’imballaggio per alimenti in carta potrebbe non essere innocente come sembra. Per proteggere la salute dei consumatori, l’UE deve sviluppare regole rigorose che siano ben più una tigre di carta”.

Sebbene nessuno dei prodotti testati isolatamente possa mettere in pericolo la salute umana, si sottolinea nello Studio, essi contribuiscono comunque all’esposizione complessiva del consumatore a sostanze chimiche problematiche e, in alcuni casi, non adeguatamente valutate.

Il BEUC chiede lo sviluppo di “rigide” norme a livello UE per regolamentare “l’uso e la sicurezza di tutti gli imballaggi per alimenti in carta e cartone“, specie dopo la pubblicazione della Direttiva sugli articoli monouso in plastica (SUP), che prevede dal 2021 messa al bando e restrizioni al loro utilizzo, con conseguente probabile maggior adozione di soluzioni a base di carta e cartone.

È preoccupante che la carta, che è il materiale per imballaggi di alimenti più utilizzato dopo la plastica, venga utilizzata per entrare a contatto con i nostri alimenti senza una rete di sicurezza – ha concluso la Goyens – Con l’ambizioso divieto delle plastiche monouso dietro l’angolo, l’UE deve garantire che le alternative come gli imballaggi per alimenti in carta e cartone siano sicure per i consumatori“.


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