Sostenibilità

Iniziano con Brasile-Croazia i Mondiali di Calcio della sostenibilità!

calcio della sostenibilità

Con la partita inaugurale Brasile-Croazia a San Paolo inizia il Campionato Mondiale di Calcio 2014 che nell’intenzione degli organizzatori dovrebbe trattarsi del Campionato più “verde” mai organizzato finora. Tuttavia la sostenibilità “economica” e, soprattutto, quella di “eredità” di stadi come quello in cui esordirà la nazionale italiana, non convincono.

Inizia oggi 12 giugno 2014 alle 22.00 (ora italiana) la 20a edizione del Campionato Mondiale di Calcio che si concluderà il 13 luglio 2014.
Come tutti i più grandi eventi sportivi del mondo, anche la Coppa del Mondo della FIFA (Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche) avrà un notevole impatto sociale e ambientale.
Secondo le stime fatte dall’Öko-Institut di Friburgo, organismo specializzato nel calcolo delle emissioni in atmosfera, i Mondiali di Calcio 2014 saranno la causa della produzione di ben 1,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica, circa la metà di quelle prodotte nel corso delle Olimpiadi di Londra del 2012. Il calcolo è fatto sia stimando il gran numero di aerei e automobili in circolazione durante l’evento, sia includendo le emissioni indirette, ovvero quelle prodotte dall’energia consumata durante la costruzione degli stadi e delle infrastrutture.
Oltre che sulle emissioni di CO2, tali eventi incidono notevolmente sulle risorse idriche, sulle fonti energetiche, sulla produzione dei rifiuti.

La strategia di sostenibilità sviluppata dalla FIFA e il LOC (Local Organising Committee) ha mirato non solo a mitigare l’impatto negativo, ma anche a massimizzare gli effetti positivi di ospitare la Coppa del Mondo. Stadi “verdi”, gestione dei rifiuti, sostegno della comunità, riduzione e compensazione delle emissioni di carbonio, energie rinnovabili, mitigazione dei cambiamenti climatici e sviluppo di capacità: sono solo alcune delle loro iniziative.
La strategia si è basata sull’esperienza acquisita con i programmi di sviluppo ambientale e sociale per i tornei della FIFA dal 2005, sulle norme internazionali quali ISO 26000 sulla Responsabilità Sociale e la Global Reporting Initiative (GRI), e sulle politiche di sviluppo del Governo del Brasile, per dar vita alla prima Coppa del Mondo con una strategia globale di sostenibilità.
L’obiettivo finale è stato quello di organizzare un evento che utilizzasse le risorse con oculatezza, un equilibrio tra aspetti economici, sviluppo sociale e protezione dell’ambiente – ha dichiarato Federico Addiechi, a capo della Corporate Social Responsibility della FIFA – Ci siamo ispirati a “Rio +20” perché abbiamo voluto contribuire a garantire che le generazioni future abbiano le stesse possibilità di soddisfare le loro esigenze dell’attuale generazione. Vogliamo che la Coppa del Mondo 2014 sia ricordata non solo come un fantastico torneo di calcio, ma anche per l’eredità sociale e ambientale che lascerà . Ciò ha richiesto la partecipazione di tutte le parti coinvolte, dal tifoso ai costruttori stadio. Tutti sono risultati attori essenziali di questa sostenibilità line-up con un ruolo determinante del Governo del Brasile”.

La maggior parte degli investimenti che sono stati assicurati per l’evento, è stata assorbita dalle infrastrutture, e una fetta consistente è andata alla costruzione e ristrutturazione degli stadi, per una spesa preventivata di 1,1 miliardi di dollari e che alla fine hanno superato i 3,6 miliardi, per adeguarli all’ultimo manuale UEFA Stadium Infrastructure Regulation, con un’attenzione particolare alla riduzione dei consumi energetici e idrici e all’integrazione architettonica al paesaggio.

Ecco di seguito l’elenco dei 12 stadi che ospiteranno le partite del Mondiale di calcio:
– Stadio Maracanã a Rio De Janeiro;
– Stadio Mineirão a Belo Horizonte;
– Arena Pantanal a Cuiaba;
– Stadio Castelao a Fortaleza;
– Stadio das Dunas a Natal;
– Arena Pernambuco a Recife;
– Arena Fonte Nova a Salvador;
– Stadio Nacional a Brasilia;
– Arena da Baixada a Curitiba;
– Stadio Beira-Rio a Porto Alegre;
– Arena Corinthians a San Paolo;
– Arena Amazônia a Manaus.

San Paolo ospiterà la partita inaugurale di questa sera Brasile-Croazia, in un nuovo stadio (ne ha già altri 3) costruito a Itaquera quartiere paulista (4 milioni di persone) assai svantaggiato che con lo sviluppo dell’area spera di trarre occasione di sviluppo. Destinato ad ospitare le partite casalinghe della Società di football del Corinthians che sarà proprietaria dell’impianto, ha una capacità di 68.000 spettatori, e si segnala per avere un sistema di illuminazione hi-tech ad alta efficienza energetica ed il più grande maxischermo del mondo in ambito calcistico sulla facciata di 170 m di larghezza e 20 m di altezza, realizzato da una azienda italiana che produce vetri curvi, a LED come l’intera illuminazione dello stadio.

Lo stadio dove l’Italia giocherà con l’Inghilterra la partita di esordio della World Cup (14 giugno) è l’Arena Amazônia che sorge a Manaus, la cui struttura architettonica si ispira alla tradizione indigena, con una forma che ricorda quella delle ceste di paglia tipiche di alcune tribù locali e con i colori che cambiano a seconda dell’inclinazione dei raggi solari, ricreando il cromatismo delle foreste amazzoniche, grazie al rivestimento esterno con una speciale membrana in fibra di vetro.
I materiali sono stati recuperati, riutilizzando il 95% di quelli ottenuti dalla demolizione del vecchio Estàdio Vivaldo Lima e aggiungendo materie sostenibili come porcellana verde per i pavimenti e gomma naturale.
Nel progetto si è cercato di sfruttare i fattori climatici della zona, caratterizzati dal clima fortemente tropicale che alterna caldo intenso a piogge violente, a beneficio della struttura, con speciali grondaie e canali di scolo che drenano l’acqua per conservarla per successivi usi nei bagni e per l’irrigazione del tappeto erboso. Aperture sul tetto e sulle facciate permettono una maggiore ventilazione e un’ampia zona d’ombra dove gli spettatori possono ripararsi dal caldo.
La luce del sole, abbondante in questa parte del paese, genererà energia pulita e rinnovabile. Infine, alcune pareti vegetali contribuiranno alla riduzione dei costi energetici e, soprattutto, controlleranno la temperatura all’interno dello stadio.
Se è indubbia la sostenibilità dei processi di costruzione, lo stadio risulta meno sostenibile da un punto di vista dell’ “heritage”. Sarà problematico, infatti, mantenere dopo l’evento una struttura di 43.000 posti a sedere, in una città dalle scarse tradizioni calcistiche e con solo 4.500 spettatori (al massimo) che seguono le squadre del posto.

Il calcio è senza dubbio la più grande passione dei brasiliani e la Coppa del Mondo FIFA può essere certamente un forte catalizzatore per cambiare gli atteggiamenti per un modello di vita più sostenibile da assumere nella quotidianità – ha sottolineato José Roberto Gama de Oliveira, meglio noto come Bebeto, star del calcio brasiliano e vincitore di una Coppa del Mondo, ora membro del Consiglio di amministrazione della LOC – Se cominciamo con piccoli azioni domestiche, questo potrebbe costituire i prodromi per una nuova realtà. Dai grandi stadi sostenibili ai sogni dei bambini poveri che vogliono vedere giocare i loro eroi del calcio, questa Coppa del Mondo FIFA sta già facendo la differenza in Brasile”.

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