Acqua Mari e oceani

BlueMed stila l’Agenda strategica per l’economia blu

Presentate nel corso della Conferenza finale del Progetto europeo BlueMed, coordinato dal CNR, le priorità dell’Agenda discussa tra tutti i 22 Stati che si affacciano sul Mediterraneo, per definire le priorità per la salvaguardia e l’economia sostenibile del bacino, con focus su inquinamento, pesca e riscaldamento globale. Il 24 febbraio 2021, inoltre, saranno presentati anche i risultati di Snapshot, un progetto del CNR che ha quantificato gli effetti dei lockdown sugli ecosistemi marini e costieri in Italia.

Ha preso oggi (22 febbraio 2021) la Conferenza finale in digital del Progetto BlueMed (Research and innovation initiative for blue jobs and growth in the Mediterranean area), coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e finanziato dall’Unione europea con 3 milioni di euro, nell’ambito del Programma Horizon 2020, che proseguirà nei giorni 23 e 24 febbraio, per presentare risultati del progetto, finalità e priorità dell’agenda.

Il Progetto BlueMed è durato 4 anni, ha visto la partecipazione di 9 Paesi europei (Francia, Spagna, Portogallo, Malta, Libano, Grecia, Croazia, Slovenia oltre all’Italia) e 11 partner, coinvolgendo comunque tutti e 22 i Paesi del Mediterraneo di tre Continenti diversi.

Ogni Paese ha una percezione diversa di quali siano i problemi più importanti a causa della diversa natura del proprio territorio, di una diversa incidenza degli impatti antropici storici sul proprio territorio e, infine, a causa delle diverse culture – ha dichiarato Fabio Trincardi, Direttore del Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-DSSTTA) e coordinatore del progetto – Per questo BlueMed è stata innanzitutto una grande avventura che ci ha portato a stabilire in modo partecipativo una Agenda strategica dell’economia blu del Mediterraneo con tredici priorità comuni e con un Piano di implementazione che definisce anche come e in che tempi si possa realizzare ciò che è stato valutato prioritario”.

La Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA) di BlueMed   delinea una serie di sfide chiave per il Mediterraneo e in particolare le lacune di conoscenza, attività specifiche che consentono la crescita blu e misure per la creazione di capacità e il miglioramento delle competenze. I settori di interesse includono ecosistemi, cambiamento climatico, biotecnologie, acquacoltura, pesca, turismo, cantieristica navale, trasporti, sistemi di osservazione, dati, piattaforme off-shore, patrimonio culturale, pianificazione del territorio.

Il Piano di Attuazione, redatto nel giugno 2020, presenta gli obiettivi prioritari condivisi, derivanti dal lavoro preliminare di prioritizzazione realizzato congiuntamente dai Paesi, e indirizza le attività tematiche e strutturanti da sviluppare al fine di innescare un processo di trasformazione a livello mediterraneo

Tra le priorità individuate, in primo piano la spazzatura marina.
Il Mar Mediterraneo rappresenta l’1% della superficie oceanica globale, ma accumula il 7% del totale di microplastiche presenti nell’ambiente marino, tanto da essere considerata una vera trappola di plastica – ha spiegato Fedra Francocci, ricercatrice dell’Istituto per gli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino  (IAS) del CNR, responsabile di un’iniziativa specifica del progetto BlueMed dedicato alla tematica  – Nel 2018 abbiamo avviato la Pilot BluMed, cui collaborano gli 11 Paesi di BlueMed su: monitoraggio della distribuzione delle plastiche e impatto sugli ecosistemi; prevenzione della dispersione e rimozione della plastica da mari e fiumi; management integrato dei sistemi di gestione dei rifiuti e delle acque; economia circolare per la valorizzazione del rifiuto e design di nuovi materiali e prodotti pensati fin dall’inizio anche rispetto al loro fine ciclo vita; comunicazione, formazione e azioni sulle policy e finanziamenti”.

Nell’Agenda politica, anche la pesca sostenibile e la salvaguardia della biodiversità.
Il nostro bacino ha subito decenni di sovra-sfruttamento degli stock che ha portato molte delle popolazioni ittiche più pregiate ad andare al di sotto della propria capacità di riproduzione – ha precisato Trincardi – Situazione resa più difficile dall’arrivo, dai mari più caldi, delle specie cosiddette ‘aliene’ che, a causa del riscaldamento globale, riescono ad attecchire e a soppiantare le specie autoctone, originarie. Consideriamo inoltre che il riscaldamento globale incide anche sulle coste, e l’economia blu dovrà tenerne conto perché aumenterà la ricorrenza di eventi meteorologici estremi, aumenterà l’erosione delle coste, e avanzerà il processo di desertificazione delle piane costiere, aggravato dall’azione dell’uomo che estrae acque dolci dal sottosuolo favorendo subsidenza e ingresso di acque salate dal mare”.

Tematiche complesse, quindi, che richiedono sforzi unificati.
La novità del progetto BlueMed è aver parlato di questi problemi coinvolgendo tutti i Paesi del Mediterraneo e mandando anche un messaggio chiaro all’Europa: tutta l’Europa è mediterranea perché il Mediterraneo è uno spazio comune come dimostrano traffico, turismo e commercio – ha concluso il Direttore del CNR-DSSTTA – Quindi l’Europa intera è chiamata ad agire per il mantenimento e il miglioramento della qualità degli ecosistemi di questo bacino”.

Nell’ultimo giorno della Conferenza verranno presentati i risultati preliminari del progetto interdisciplinare Snapshot, promosso da BlueMed e coordinato da Mario Sprovieri, Dirigente di ricerca CNR-IAS, nel corso del quale verranno mostrati alcuni effetti del lockdown, connesso alla pandemia, sugli ecosistemi marino-costieri italiani tra cui: la riduzione del 30-50% del rumore sottomarino nell’area della laguna di Venezia, diminuzione di circa il 30-80% nella quantità di numerosi contaminanti in varie aree del Paese, la netta decrescita (nell’ordine del 30%) del carico di materia organica da terra a mare in diversi siti analizzati.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.