In occasione della Giornata Europea degli Antibiotici (18 novembre) è stata lanciata la Campagna #KeepAntibioticsWorking, con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulla necessità di un corretto uso e adeguato smaltimento degli antibiotici per evitare che la resistenza antimicrobica continui a mietere 33.000 vittime all’anno in UE.
Alla vigilia della Giornata Europea degli Antibiotici (European Antibiotic Awareness Day) che si celebra il 18 novembre, si è svolto il 15 novembre 2018 a Bruxelles l’evento ad alto livello “One health to Keep Antibiotics Working” (L’approccio “One Health” per l’efficacia antibiotica), organizzato Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), in collaborazione con la Commissione UE, e volto ad offrire una piattaforma e un sostegno alle campagne nazionali sulla lotta contro la resistenza antimicrobica e, in particolare, sull’uso prudente degli antibiotici.
Nel corso dell’evento è stato presentato il nuovo Rapporto di Eurostat sulla “Resistenza antimicrobica” ovvero sul livello di consapevolezza che i cittadini hanno in merito all’uso e/o abuso di antibiotici.
La resistenza antimicrobica (AMR) dovuta ad un uso indiscriminato di antibiotici, costituisce un problema serio, sia a livello dell’UE che mondiale, con organismi batterici che non rispondono ai trattamenti farmacologici ai quali era originariamente sensibile.
La AMR è un fenomeno presente naturalmente, ma che sta aumentando in modo massiccio dal momento che l’uso di antibiotici a fini umani è aumentato del 36% e si prevede che quello adoperato per il bestiame aumenti del 67% entro il 2030 (guarda il video postato dalla FAO per limitare l’uso degli antibiotici negli allevamenti). È stato dimostrato che l’immissione nell’ambiente dei composti antimicrobici provenienti dalle abitazioni, dagli ospedali e impianti farmaceutici, così come dalle acque di scolo dei terreni agricoli, in abbinamento a contatti diretti tra le comunità dei batteri e i batteri resistenti dispersi, agevola l’evoluzione batterica e l’insorgere di ceppi più resistenti.
Dopo il consumo, la maggior parte dei medicinali antibiotici (che sono un sottoinsieme degli antimicrobici) viene espulsa dall’organismo senza essere metabolizzata e contiene batteri resistenti, fino all’80% degli antibiotici consumati.
Anche l’UNEP (Programma Ambiente delle Nazioni Unite) in un Rapporto presentato in occasione della 3a Assemblea Ambiente delle Nazioni Unite (Nairobi, 4-6 dicembre 2017) che aveva all’ordine del giorno “Verso un Pianeta senza inquinamento, ha sottolineato la necessità di affrontare l’uso corretto e lo smaltimento adeguato dei farmaci antibiotici, così come la loro dispersione, i rilevanti contaminanti e i batteri resistenti nell’ambiente.
Comunque, dal Rapporto di Eurostat emerge un’evoluzione positiva nel corso degli anni nell’UE sull’l’uso degli antibiotici: il 32% degli intervistati ha dichiarato di aver assunto antibiotici negli ultimi dodici mesi, rispetto al 40% dell’indagine del 2009. Molti di questi antibiotici sono stati però assunti inutilmente: nel 20% dei casi si sono assunti antibiotici per l’influenza o il raffreddore e il 7% delle persone vi ha fatto ricorso senza prescrizione medica. Il 66% degli intervistati sa che gli antibiotici non servono contro il raffreddore e il 43% è a conoscenza del fatto che non sono efficaci contro i virus. Oltre due terzi delle persone vorrebbero ricevere maggiori informazioni sugli antibiotici.
“Lo studio di Eurostat mostra che è necessario fare di più per sensibilizzare e informare i cittadini sul tema degli antimicrobici – ha dichiarato il Commissario UE per la Salute e la Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis che prima di essere un politico è soprattutto medico-chirurgo e come tale ha parlato come un addetto ai lavori – Le ultime stime ci dicono che la resistenza antimicrobica è responsabile di 33 000 decessi all’anno in Europa e questo dato deve essere un campanello d’allarme per tutti noi. Molte di queste morti potrebbero essere evitate impedendo l’uso non necessario degli antibiotici e migliorando la diagnosi e la prevenzione delle infezioni negli ospedali e nelle comunità. Invito tutti coloro che hanno influenza in tema di prevenzione e di trattamento delle infezioni a moltiplicare gli sforzi volti a combattere la minaccia della resistenza antimicrobica. Oltre a migliorare le conoscenze e fare sensibilizzazione, dobbiamo unire le forze e combattere la resistenza antimicrobica dal punto di vista della salute animale e dell’ambiente, oltre che della salute umana. Tra pochi giorni il Consiglio darà il via libera alla nuova legislazione europea sui medicinali veterinari e i mangimi medicati, un importantissimo passo avanti in questo settore”.
Il riferimento del Commissario UE sul numero dei decessi annuali a causa della AMR è tratto dallo Studio pubblicato il 5 novembre 2018 su The Lancet e condotto dall’ECDC e dal Burden of AMR Collaborative, secondo cui nel 2015 circa 33000 persone sono morte come diretta conseguenza di un’infezione dovuta a batteri resistenti agli antibiotici.
Il 75% del carico di malattia è dovuto a infezioni associate all’assistenza sanitaria e potrebbe essere ridotto attraverso adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni e somministrazione di antibiotici.
Infezioni da batteri resistenti a antibiotici di ultima generazione come carbapenemi e colistina causano il 39% della resistenza, in aumento rispetto al 2007 ed è preoccupante perché questi antibiotici sono considerati le ultime opzioni di trattamento disponibili. Quando non saranno più efficaci, sarà estremamente difficile o, in molti casi, impossibile curare le infezioni
In occasione della Giornata Europea degli Antibiotici (EAAD), l’ECDC ha lanciato una Campagna chiedendo a medici, infermieri, dirigenti ospedalieri, farmacisti, allevatori, veterinari, responsabili politici, organizzazioni professionali e associazioni di pazienti, istituzioni governative e al grande pubblico, di condividere un messaggio su Twitter, Facebook o Instagram, spiegando ciò che stanno facendo per garantire che questi medicinali continuino ad essere efficaci, utilizzando l’hashtag: #KeepAntibioticsWorking.
È responsabilità di tutti continuare a far funzionare gli antibiotici