Diritto e normativa Lazio Salute Società

Acqua potabile: Italia deferita alla Corte di giustizia europea

Nel Pacchetto di infrazioni di giugno, la Commissione UE ha adottato nei confronti dell’Italia, oltre il deferimento alla Corte di giustizia europea per i livelli di arsenico e fluoruri nell’acqua potabile di 6 Comuni del Lazio, 5 lettere di costituzione in mora (Natura, Biodiversità, Pagamento appalti pubblici, Porti e Credito ipotecario).

La Commissione UE ha adottato il 9 giugno 2021 il mensile Pacchetto di infrazioni che per l’Italia contiene un deferimento alla Corte di Giustizia europea (Ambiente) e 5 Lettere di costituzione in mora (2 per Natura e Biodiversità; una ciascuna per Ritardo pagamento appalti pubblici, Porti e Credito ipotecario).

Ambiente
Acqua potabile
. L’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia per il mancato rispetto della Direttiva 98/83/CE sull’acqua potabile che impone agli Stati membri di garantire che le acque destinate al consumo umano siano salubri e pulite, e richiede che nell’acqua potabile non siano presenti microrganismi e parassiti, né sostanze che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute umana. Si tratta, in totale, di 48 parametri microbiologici, chimici e indicatori da monitorare e sottoporre a prove periodicamente.
Da molto tempo in alcune zone della provincia di Viterbo, in Lazio, i livelli di arsenico e fluoruro nell’acqua potabile superano i valori parametrici stabiliti dalla Direttiva: ciò può danneggiare la salute umana, in particolare quella dei bambini. Sono sei le zone in cui i livelli di arsenico nell’acqua potabile restano al di sopra delle soglie di sicurezza: Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania. Nelle zone di Bagnoregio e Fabrica di Roma sono state inoltre superate le soglie di sicurezza per il fluoruro.
Nel maggio 2014 la Commissione aveva inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora, seguita da un parere motivato nel gennaio 2019 riguardante 16 zone di approvvigionamento idrico della provincia di Viterbo. Dall’invio del parere motivato la piena conformità alla Direttiva è stata raggiunta solo in 10 di queste zone.
Sebbene la Commissione abbia accolto con favore sia l’adozione di misure che vietano o limitano l’approvvigionamento idrico nelle zone interessate, sia l’invio ai consumatori di informazioni sulla situazione, ad oggi 6 zone di approvvigionamento idrico non sono ancora pienamente conformi alla Direttiva.
Pertanto, la Commissione ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia.

La Commissione ha ricordato che la Direttiva in questione è stata sottoposta a revisione nel dicembre 2020, che sono stati aggiornati i parametri di qualità dell’acqua stabiliti più di 20 anni fa al fine di ripristinare la fiducia dei cittadini nell’acqua del rubinetto, e che gli Stati membri hanno 2 anni di tempo per conformarvisi.

Natura. La Commissione ha inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora, per invitarlaa garantire un’adeguata protezione degli habitat e delle specie ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e della Direttiva Uccelli (2009/147/CE), ai sensi delle quali direttive gli Stati membri hanno convenuto di sviluppare una rete Natura 2000 europea coerente proponendo siti di importanza comunitaria (SIC) adeguati e classificando le zone di protezione speciale (ZPS). La nuova Strategia sulla Biodiversità sottolineano quanto sia importante che l’UE arresti la perdita di biodiversità mantenendo i siti naturali, migliorando gli ecosistemi danneggiati e ripristinandone il buono status ecologico. Allo stato attuale la rete Natura 2000 dell’Italia non comprende nella misura adeguata tutti i diversi tipi di habitat e le specie che necessitano di protezione. Le lacune più gravi riguardano le specie marine, come la foca monaca mediterranea, tartaruga marina comune e il tursiope, e gli habitat marini, come le scogliere. Inoltre, mancano le designazioni dei siti marini per diverse specie di uccelli marini, come la berta maggiore e la berta minore. Per i motivi sopra indicati la Commissione ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia che dispone ora di 2 mesi per rispondervi e adottare le misure necessarie. In mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.

Biodiversità. Sia il Green Deal europeo sia la Strategia sulla Biodiversità sottolineano quanto sia importante che l’UE arresti la perdita di biodiversità mantenendo i siti naturali, migliorando gli ecosistemi danneggiati e ripristinandone il buono status ecologico. Le specie esotiche invasive sono piante e animali che, a seguito di un intervento umano, si insediano in zone che non fanno parte del loro areale naturale, si diffondono rapidamente e costringono le specie autoctone ad abbandonare tali aree, con gravi conseguenze economiche e ambientali. L’Italia, come altri 17 Stati membri, non ha elaborato, attuato e comunicato alla Commissione un Piano d’azione (o una serie di piani d’azione) per affrontare i principali vettori tramite i quali le specie esotiche invasive di rilevanza per l’UE sono accidentalmente introdotte e si diffondono. La Commissione ha pertanto deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia che dispone di 2 mesi per rispondervi e adottare le misure necessarie. In mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.. 

Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI
Ritardi di pagamento negli appalti pubblici
. La Commissione ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia per non conformità della legislazione nazionale alla Direttiva sui ritardi di pagamento (2011/7/UE). I ritardi di pagamento hanno effetti negativi sulle aziende in quanto ne riducono la liquidità, ne impediscono la crescita e ostacolano la loro resilienza e la loro capacità di diventare più ecologiche e più digitali. Nell’attuale contesto economico, oggi ancor più che in passato, le aziende e le PMI fanno affidamento su pagamenti regolari per poter funzionare e mantenere i livelli di occupazione. La Direttiva 2011/7/UE impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni (60 giorni nel caso degli ospedali pubblici). Conformemente a tale direttiva, le autorità pubbliche hanno l’obbligo specifico di pagare i loro fornitori nei termini e dare il buon esempio nella lotta contro la “cultura” dei ritardi di pagamento nel mondo delle imprese. L’Italia dovrà dare una risposta entro 2 mesi.
Nel caso specifico, la Commissione sottolinea come la normativa sulle spese di giustizia escluda dall’ambito di applicazione il noleggio di apparecchiature per le intercettazioni telefoniche nelle indagini penali. L’esclusione di tali transazioni dall’ambito della Direttiva ne costituisca una violazione, in quanto impedisce alle società di noleggio di esercitare i diritti previsti dalla direttiva stessa. L’Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere alla lettera e per adottare le misure necessarie, pena l’invio di parere motivato.

Mobilità e Trasporti
Porti
. Il Regolamento (UE) 2017/352 sui servizi portuali è inteso a creare condizioni di parità nel settore portuale, fornire certezza giuridica agli operatori portuali e creare un clima più favorevole per l’efficienza degli investimenti pubblici e privati. Gli Stati membri devono prevedere una efficace procedura di gestione dei reclami e garantire che gli utenti del porto e le parti interessate siano informate in merito a quali sono le autorità competenti. Gli Stati membri sono inoltre tenuti a stabilire norme in materia di sanzioni in caso di violazione del regolamento. L’Italia non ha pienamente adempiuto agli obblighi di notifica e la Commissione ha deciso pertanto l’invio di una lettera di costituzione in mora.

Stabilità finanziaria, servizi finanziari e Unione dei mercati dei capitali
Credito ipotecario. La Commissione ha chiesto all’Italia di recepire pienamente la Direttiva 2014/17/UE sul credito ipotecario e di aprire il mercato agli intermediari del credito
. In particolare, viene chiesto di adottare e notificare le disposizioni relative alla libertà di stabilimento e alla libera circolazione dei servizi degli intermediari del credito, come pure alla loro vigilanza. L’obiettivo della Direttiva sul credito è di rafforzare la protezione dei consumatori in questo settore e promuovere la concorrenza, aprendo, tra l’altro, i mercati nazionali agli intermediari del credito. Una maggiore concorrenza dovrebbe andare a vantaggio dei consumatori, consentendo una scelta più ampia e a costi inferiori. L’Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere. Se le autorità nazionali non risponderanno in modo soddisfacente entro tale termine, la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato all’Italia.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.