27 Marzo 2023
Circular economy Risorse e rifiuti Sostenibilità

Accordo ANCI-CONAI da riscrivere

accordo ANCI CONAI

La proposta di una sua revisione viene dall’Associazione Comuni Virtuosi che ha presentato un Dossier in cui si evidenzia la necessità che parte del contributo ambientale che il CONAI preleva dai produttori degli imballaggi sia trasferito in parte ai Comuni per fare una raccolta differenziata più spinta.

L’Associazione Comuni Virtuosi (ACV) ha presentato la settimana scorsa a Roma un Dossier elaborato in collaborazione con ESPER (Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti), che confermerebbe  lo stato di svantaggio in cui versano i Comuni italiani rispetto ai loro pari europei.  Il documento contiene anche alcune proposte che l’Associazione intende sottoporre all’attenzione degli altri comuni italiani, all’ANCI e al Governo, affinché diventino punti irrinunciabili del nuovo accordo quadriennale ANCI-CONAI  da rivedere entro l’autunno prossimo, ed azioni da mettere in campo a livello nazionale per sostenere ed incentivare le attività di prevenzione dei rifiuti da imballaggio.

In previsione della fase di rinegoziazione dell’accordo quadriennale – ha dichiarato Elio Fioretti Sindaco di Monsano (AN) che ha presentato per conto dell’Associazione il Dossier, assieme a Ezio Orzes, Assessore all’Ambiente del comune di Ponte nelle Alpi e Attilio Tornavacca, Direttore di ESPER- è importante porre in evidenza alcune eccezionali opportunità che questo momento ci offre. Su tutte quelle di recuperare le ingenti risorse economiche derivanti dal recupero dei materiali e di concretizzare l’obiettivo della sostenibilità economica, sociale ed ambientale attraverso l’introduzione del sistema di raccolta porta a porta. Tale introduzione potrebbe contribuire alla creazione di circa 200.000 nuovi posti di lavoro. Questa realtà è a portata di mano, grazie anche all’attuale campagna nazionale di informazione per una nuova ed inedita apertura agli enti locali di tutta Italia”.

Il punto cruciale riguarda il contributo che CONAI preleva dai produttori di packaging e trasferisce, in parte, ai Comuni quando l’imballaggio, passando per la raccolta differenziata, viene riconsegnato ai Consorzi.

Sono cifre importanti, che dovrebbero essere destinate a coprire i costi di raccolta e, se ben utilizzate, contribuirebbero concretamente a diminuire la bolletta dei cittadini – sottolinea una nota ACV – Ma delle centinaia di milioni di euro all’anno che vengono incassati dal Sistema CONAI, solo poco più di un terzo viene girato ai Comuni e queste risorse spesso non entrano neppure nelle casse comunali poiché vengono in gran parte utilizzate per pagare le piattaforme private che si occupano della  preselezione di tali flussi“.

Secondo gli ultimi dati disponibili, il sistema CONAI ha chiuso i propri bilanci con un utile di esercizio complessivo di 166 milioni di euro nel solo 2011 ed ha accumulato riserve per ben 317 milioni di euro nello stesso anno. Grazie a tali utili il CONAI ha potuto ridurre di un ulteriore 30% l’importo del Contributo Ambientale (CAC) a carico delle imprese nel 2012 rispetto al 2011, ma tali mancate spese sono state ottenute “Grazie allo sforzo enorme di tanti Comuni che, nonostante i tagli di bilancio, hanno continuato ad investire e sviluppare la RD domiciliare degli imballaggi e delle altre frazioni – ha affermato Orzes Sarebbe quindi stato doveroso, da parte del sistema CONAI, ridistribuire tali maggiori utili agli enti locali invece che penalizzarli oltre ogni limite tollerabile con l’ulteriore restringimento delle percentuali di impurità tollerate per accedere ai corrispettivi stabiliti con l’ultimo accordo”.

A tal proposito, è di questi giorni la notizia che l’applicazione dei nuovi parametri qualitativi degli imballaggi in plastica che, in base a una clausola dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI, prevedeva, a partire dal 1° luglio 2013, l’abbassamento del limite percentuale di frazione estranea ammessa per il conferimento al Consorzio della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica (COREPLA), le cosiddette “fasce di qualità”, è slittato al 1° ottobre 2013.

Si viene così incontro alle richieste avanzate nei mesi scorsi da molti Comuni che avrebbero avuto difficoltà ad adeguarsi ai nuovi limiti previsti, con impatti economici negativi – ha dichiarato Filippo Bernocchi, Delegato ANCI alle politiche energetiche ed ai rifiuti – Tutto questo non ferma l’impegno dei Comuni italiani per una raccolta differenziata che, partendo dalla qualità, porti ad un riciclo effettivo; al contempo, lo slittamento temporale toglie un motivo di tensione che avrebbe potuto incidere sulla prosecuzione della trattativa per il rinnovo dell’Accordo ANCI-CONAI”.

A sua volta COREPLA in una nota, “Ritenendo le motivazioni addotte da ANCI a supporto della richiesta ragionevoli e almeno parzialmente condivisibili, ha deciso, in via del tutto eccezionale, di rinviare al prossimo primo ottobre l’applicazione dei nuovi parametri qualitativi. Sino a tale data, pertanto, restano in vigore ed invariati tutti i limiti di frazione estranea già previsti precedentemente per la determinazione delle fasce di qualità della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica”.

Pur rimanendo estranei ad ogni polemica in merito, si ha la sensazione che sotto tiro sia da un lato l’ANCI che non tutelerebbe adeguatamente i Comuni in sede di Accordo, e dall’altro il CAC che, nonostante sia il più basso d’Europa, non assicura ai consumatori prodotti plastici a prezzi altrettanto bassi, e non incentiva le aziende intraprendere azioni virtuose per la riciclabilità dei propri imballaggi.

Tale considerazione viene avvalorata dalla lettura delle proposte contenute nel Dossier e che, tra l’altro, riguardano:

– la revisione del Contributo Ambientale CONAI;

– le modalità di verifica della qualità del materiale conferito;

– il parziale riconoscimento dei maggiori oneri della RD ai Comuni da parte del CONAI;

– l’estensione e il riconoscere ai comuni di contributi per tutti i materiali plastici effettivamente riciclabili;

– l’eliminazione di qualsiasi voce di spesa del sistema CONAI destinato all’incenerimento.

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