Ufficializzata l’iniziativa coordinata dal MiBACT e sostenuta da 18 Regioni, Enit e le varie Associazioni dei borghi per la valorizzazione di un patrimonio storico-artistico-culturale-enogastronomico unico, che rischia di scomparire.
“Voglio vederla prima che scompaia“: è stata la risposta nel film “Balla coi lupi” del tenente John Dunbar (Kevin Costner) all’ufficiale dell’esercito Unionista che gli domandava come mai avesse richiesto di essere assegnato ad un avamposto della Frontiera americana.
È il rischio che corrono, purtroppo, i nostri borghi, piccoli e remoti insediamenti arroccati sulle montagne o a picco sul mare, che sono gioielli culturali, testimonianza di civiltà millenarie e di metodi antichi di costruzione, tipicamente italiani: borghi medievali che sono “sempre stati congelati nel tempo e la loro incontaminata longevità – a differenza di qualsivoglia edificio od opera d’arte – è la loro vera identità“ (Washington Post, 27 agosto 2016).
Oltre al progressivo spopolamento per le mutate condizioni economico-sociali, questi borghi soffrono per la fragilità del territorio, come abbiamo potuto constatare in occasione delle scosse di terremoto che l’anno scorso ne hanno raso al suolo alcuni, incastonati nell’Appennino centrale.
Se si vuole continuare a farli sopravvivere bisogna che vengano visitati e si trovino quelle opportunità per far sì che le comunità che li mantengono in vita non siano obbligate ad andarsene.
È questo uno degli obiettivi che si prefigge l’ “Anno dei Borghi“, iniziativa coordinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e sostenuta da 18 Regioni, da Enit e dalle Associazioni dei borghi, che è stata ufficialmente inaugurata il 15 febbraio 2017 nel corso del Convegno “La valorizzazione del patrimonio naturalistico, umano, culturale e artistico dei Borghi Italiani” che si è tenuto a Castel Sant’Angelo in Roma.
“Dopo il 2016 Anno nazionale dei cammini, che ha portato un grande successo, anche di numeri – ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini – era naturale che il 2017 fosse l’anno dei borghi, che sono un patrimonio straordinario del nostro Paese“.
Il Progetto è funzionale a quanto previsto dallo stesso Piano Strategico 2017-22 del turismo che ha tra i propri obiettivi il rinnovamento e l’ampliamento della offerta turistica, la valorizzazione di nuove mete e la creazione di occupazione.
“I borghi si spopolano perché non c’è lavoro– ha aggiunto il Ministro – ma se si creano occasioni di occupazione, come dimostra la bellissima esperienza degli hotel diffusi, tornano anche le persone e i giovani“.
Il Ministro ha dunque annunciato che “l’Amministrazione sta lavorando per realizzare, a maggio, gli Stati generali dei borghi, in modo che l’Anno dei Borghi diventi una grande sfida nazionale, capace di dare frutti molto importanti al territorio” e su Twitter lancia: “Parte l’Anno dei Borghi. Un 2017 con tante iniziative per raccontare tradizioni e cultura di luoghi meravigliosi #BorghiViaggioItaliano“.
I borghi in Italia sono oltre 1.000 e spesso celano veri e propri gioielli del patrimonio artistico-culturale nazionale. È quindi positivo il fatto che il 2017 sia dedicato proprio ai borghi e alla loro scoperta, così come aveva anticipato lo scorso anno il Ministro Franceschini dopo che la Regione Emilia-Romagna aveva lanciato, come capofila insieme ad altre 17 Regioni, il progetto “Borghi – Viaggio Italiano“, che ora farà da volano all’iniziativa nazionale, finanziata con oltre un milione di euro.
Secondo molti esperti di turismo internazionale, nella riscoperta dei centri storici italiani oggi meno conosciuti rispetto alle grandi città d’arte, in cui però è conservata una parte consistente del patrimonio artistico e culturale italiano, si cela un asset strategico per il futuro. Un vero e proprio tesoro nascosto che può essere fortemente competitivo a livello globale, rivolgendosi a un target raffinato e colto.
“È questa l’Italia migliore, l’Italia poco nota e diffusa che vogliamo promuovere anche a livello internazionale come espressione del nostro migliore stile di vita – ha affermato nell’occasione l’Assessore regionale dell’Emilia-Romagna a Turismo e Commercio, Andrea Corsini – I borghi sono dei veri e propri scrigni che racchiudono eccellenze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche“.
La creazione di un sistema di promozione coordinata tra 18 Regioni italiane per meglio competere sul mercato turistico internazionale ha un potenziale enorme in buona parte ancora da esplorare, in grado di avanzare proposte che vadano oltre il classico soggiorno: un viaggio esperienziale che oggi viene fortemente richiesto dagli appassionati, alla ricerca di sensazioni autentiche in luoghi meno conosciuti, anche in periodi destagionalizzati, attraverso la riscoperta di prodotti tipici e tradizioni, e in definitiva del benessere come qualità del vivere. In quest’ottica il progetto “Borghi – Viaggio Italiano” punta a far conoscere e proporre a livello nazionale, ma ancor più internazionale, località e borghi legati a illustri personaggi della cultura italiana: i Borghi d’Italia; i Borghi Storici Marinari; i Borghi delle terre Malatestiane e del Montefeltro; i Paesaggi d’autore.