Aree protette e parchi Biodiversità e conservazione

Stati Generali del Verde Pubblico: dibattito e politiche attive sul territorio

stati generali verde pubblico

A cavallo della “Giornata Nazionale degli Alberi” si sono svolti gli “Stati Generali del Verde Pubblico (20-22 novembre 2017), giunti alla III edizione e indetti dal Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), in collaborazione con il MiPAAF, con il supporto tecnico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), al fine di stimolare la discussione e il dibattito, ma anche le politiche attive sul territorio.

Il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico è l’organo istituzionale che ha il compito di verificare l’attuazione della Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi urbani” e di redigere annualmente un Rapporto sull’applicazione nei Comuni delle disposizioni di cui al Decreto Ministero dei Lavori Pubblici n. 1444/1968, relative agli strumenti urbanistici generali e attuativi e, in particolare, ai nuovi Piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate, ai nuovi regolamenti edilizi con annesso programma di fabbricazione e relative lottizzazioni convenzionate e alle revisioni degli strumenti urbanistici esistenti.

In questa ampia missione, inoltre, si colloca il compito di promuovere una rinnovata cultura del verde, specie con riguardo al ruolo che esso ha negli insediamenti urbanizzati, con ricadute precise e importanti su salute, ambiente, economia e, in alcuni territori, addirittura sugli stessi tratti identitari dei luoghi e delle comunità che vi sono insediate.

Quest’anno gli Stati generali del verde pubblico sono stati organizzati in 4 mezze giornate programmate tra il 20 novembre a Roma che ha avuto per tema “Il rapporto tra verde pubblico, decoro e sicurezza”, il 21 a Roma e Milano (“Le infrastrutture verdi e i servizi ecosistemici. Pianificazione, gestione, ruoli e benefici”) e il 22 novembre a Firenze (“Il rinnovo delle alberate urbane”),  ed hanno rappresentato un momento di confronto tra mondi tecnici e istituzionali, per convergere verso una maggiore integrazione delle infrastrutture verdi.

In particolare, l’evento svoltosi il 21 novembre a Roma presso il Ministero dell’Ambiente ha assunto un carattere istituzionale.

Gli Stati generali del verde pubblico sono diventati un appuntamento annuale che come Ministero dell’Ambiente, attraverso il nostro Comitato, abbiamo fortemente voluto tre anni fa e che in breve tempo si sta ponendo come riferimento per fare il punto sulle politiche del verde pubblico – ha dichiarato il Sottosegretario Silvia Velo, aprendo i lavori – Un riferimento nazionale, per la verità, come voleva essere nelle nostre intenzioni, e lo dimostra il fatto che quest’anno siamo in tre città, Roma, Milano e Firenze, e per il 2018, mi auguro possa arrivare anche nel Mezzogiorno e nelle isole. L’Italia si è dotata di una legge ad hoc e, attraverso il Comitato, il Ministero si spende per farla conoscere e applicare in tutto il Paese”.

Dall’importanza delle aree verdi urbane come fattore essenziale di aggregazione e socializzazione, alla gestione delle alberature a tutela della incolumità di persona e cose, per concludere con gli alberi “politici”, che nel loro muto e potente simbolismo narrano storie di libertà e di sfida a genocidi e criminalità organizzata.

Il Presidente del Comitato Massimiliano Atelli ha richiamato il ruolo che svolge il verde urbano anche in una dimensione di inclusione sociale e legalità, citando in particolare la legge Minniti (ndr: Legge 18 aprile 2017, n. 48 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”), che assegna un ruolo attivo mediante accordi delle reti territoriali dei volontari per la tutela e la salvaguardia dell’arredo urbano delle aree verdi e dei parchi cittadini in funzione di prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusi.

E poiché la sfida va portata laddove lo Stato è stato sfidato, Atelli ha annunciato che, nel corso della “Giornata degli alberi 2017”, sarebbero stati messi a dimora tre alberi nella pineta incendiata di Castel Fusano, nel Parco nazionale del Vesuvio flagellato dagli incendi e, in memoria di Falcone e Borsellino, nel Parco nazionale dei Nebrodi.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.