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Pubblicità: con il D.L. Rilancio il bonus fiscale sale al 50% dell’intero investimento

Il “bonus pubblicità” ovvero il credito d’imposta per il 2020 previsto per imprese, lavoratori autonomi e enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, viene aumentato al 50% del valore dell’intero investimento.

di Fabio Bastianelli

Il Decreto Legge 19 maggio 2020 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19″ , pubblicato sul S.O. n. 21 alla Gazzetta Ufficiale n. 34 (il cosiddetto “Decreto Rilancio”), ha reso ancora più vantaggioso il Bonus pubblicità, creato nel 2018 con l’obiettivo di fornire un credito d’imposta per le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.

Già il Decreto “Cura Italia” dello scorso marzo aveva modificato la misura del credito di imposta (bonus pubblicità) da utilizzarsi in compensazione F24 sugli investimenti effettuati, portandolo dal 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati rispetto agli analoghi investimenti dell’anno precedente alla misura unica del 30% del valore degli investimenti effettuati.

Ora, con il Capo II – Misure per l’editoria – Art.186. Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari del succitato Decreto “Rilancio” è introdotta una modifica innalzando dal 30 al 50% l’importo massimo dell’investimento ammesso al credito d’imposta e non solo sulla parte incrementale rispetto all’anno precedente.

Inoltre, il tetto di spesa viene portato a 60 milioni di euro, con un incremento delle risorse già disponibili a legislazione vigente pari a 32,5 milioni di euro per lo stesso anno, dei quali 40 per investimenti pubblicitari su giornali e periodici anche on line e 20 per investimenti su emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche e digitali.

Con questo regime straordinario, il credito d’imposta si apre alle imprese, ai professionisti e agli enti del terzo settore che iniziano la loro attività nel corso del 2020 o che realizzeranno investimenti inferiori rispetto a quelli effettuati nel 2019 ovvero che nell’anno 2019 non abbiano effettuato investimenti pubblicitari.

Il perdurare dell’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del COVID-19 sta determinando, in conseguenza del crollo attuale e prospettico degli investimenti pubblicitari delle imprese per l’anno in corso, un significativo aggravamento delle condizioni di sostenibilità economica per numerose realtà editoriali (giornali ed emittenti radiotelevisive locali), che pure stanno svolgendo un indispensabile funzione informativa di pubblico servizio nell’ambito dell’emergenza in atto – si leggeva nella relazione alla bozza di Decreto “Rilancio” – […] Oggi, le mutate condizioni economiche di contesto impongono un rafforzamento di tale strumento, idoneo a costituire un adeguato incentivo alla ripresa degli investimenti da parte delle imprese”.

Per l’anno 2020, la comunicazione telematica è presentata nel periodo compreso tra il 1° ed il 30 settembre del medesimo anno. Le comunicazioni telematiche trasmesse nel periodo compreso tra il 1° ed il 31 marzo 2020 restano comunque valide.

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