Energia Fonti rinnovabili

Coordinamento FREE: la ricetta per ripartire dopo l’emergenza

Il Coordinamento FREE che raccoglie le Associazioni del settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica propone al Governo 4 punti su cui impegnarsi da subito per realizzare gli 80 miliardi di investimenti aggiuntivi previsti dal PNIEC, in grado di creare circa 75.000 nuovi posti di lavoro permanenti e 117.000 temporanei.

Mitigare gli effetti della crisi sanitaria da pandemia di Covid-19 e limitare al contempo i danni di quella economica conseguente è la grande sfida che si pone a Governi, Sistemi sanitari, Imprese e Finanza, come hanno messo in rilievo Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e Fondo Monetario Internazionale (FMI) nella Conferenza-stampa svoltasi il 3 aprile 2020.

In questa fase, è fondamentale che le politiche di uscita dall’emergenza sanitaria-economica (le cosiddette “Fase 2” e “Fase 3”) siano collegate ad una Strategia a lungo termine che pianificando la ripresa su un modello economico sostenibile per una società resiliente, equa, in buona salute che vive in equilibrio con la natura.

Su questo tema è intervenuto il Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), l’Associazione italiana che raccoglie attualmente, in qualità di Soci, 24 Associazioni in toto o in parte attive in tali settori, oltre ad un ampio ventaglio di Enti e Associazioni Aderenti (senza ruoli decisionali), il cui scopo è di promuovere lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nel quadro di un modello sociale ed economico ambientalmente sostenibile, della decarbonizzazione dell’economia e del taglio delle emissioni climalteranti.  

Capacità, competenze e innovazione. Sono questi gli ingredienti necessari all’Italia già ora per il rilancio dell’economia in direzione green che il mondo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica possiedono e possono mettere in campo con proprie risorse – afferma in un Comunicato-stampa del 6 aprile 2020 il Presidente Giovanni Battista Zorzoli La fase di ripartenza del Paese, che può e deve essere ‘pensata’ da subito, dovrà puntare sempre più su un Green New Deal per difendere il lavoro e uscire dalla drammatica situazione in cui ci ha messo l’epidemia del Coronavirus. Il rilancio economico del Paese non deve aspettare la fine dell’emergenza sanitaria e, con un quadro mutato, occorre applicare un approccio realistico nella situazione attuale”.

In questa fase, il Coordinamento FREE chiede che sia consentito agli Associati di fare ciò che sanno fare, chiedendo al Governo di impegnarsi da subito su 4 punti.

1. Semplificazioni. Sono indispensabili per autorizzare i nuovi impianti e fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), e per fare il revamping e il repowering degli impianti esistenti. In particolare, occorre definire al meglio i tempi dei procedimenti autorizzativi, sia nello svolgimento dell’iter, sia nelle tempistiche, nonché i confini delle competenze delle soprintendenze che troppo spesso travalicano il proprio ruolo, impedendo nei fatti i nuovi investimenti nelle rinnovabili e bloccando anche quelli già programmati dei quali il Paese ha un grande bisogno. Va presa in esame l’ipotesi di un Commissario Straordinario ad hoc, per evitare di procrastinare il rilancio del settore.

2. Governance. Bisogna definire al più presto la governance del Gestore dei Servizi Energetici [ndr: ricordiamo che il Decreto “Milleproroghe ha previsto che entro il 28 aprile un DPCM nomini un Commissario ed un Vice-Commissario per la società GSE S.p.a., con decadenza del Consiglio di amministrazione in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio 2020] e soprattutto le Linee guida della sua azione, a partire dall’emanazione da parte del MiSE del Decreto Controlli che si attende da troppo tempo e che darà un segnale positivo a tutto il settore produttivo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, che continua a lavorare nell’incertezza e nonostante l’emergenza.

3.Decreto FER2. Sono ormai anni che si attende il cosiddetto Decreto FER2 sulle fonti rinnovabili innovative, come le biomasse, il biometano, la geotermia, il solare termodinamico e l’eolico off-shore. Il Coordinamento FREE chiede al MiSE che fornisca subito una bozza su cui confrontarsi con stakeholder, per arrivare in tempi rapidi alla sua emanazione. Il FER2 riguarda le rinnovabili che hanno il più alto tasso d’innovazione tecnologica e sono un’opportunità per varare una volta per tutte tecnologie a un alto contenuto innovativo, che possono rappresentare un volano di sviluppo economico e sostenibile.

4. Proroga termini. Nella crisi dovuta all’emergenza si chiede la proroga dei termini delle autorizzazioni e dei procedimenti per la realizzazione degli impianti pronti ad essere realizzati e si introducano meccanismi utili a recuperare le potenze eventualmente non aggiudicate, anche predisponendo nuovi registri e aste successivi alle scadenze attualmente previste per il decreto FER1 oggi in vigore.

Questi quattro provvedimenti sono la base di partenza indispensabile per realizzare gli oltre 80 miliardi di investimenti aggiuntivi previsti dal PNIEC, in grado di creare circa 75mila nuovi posti di lavoro permanenti e 117.000 temporanei – aggiunge Zorzoli Cifre destinate a crescere con l’innalzamento al 50-55% della riduzione di CO2, proposta dalla Commissione europea”.

Nei giorni scorsi oltre 30 Associazioni europee che rappresentano le imprese delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica attive nei settori dell’elettricità, del riscaldamento e raffreddamento, dell’edilizia e dei trasporti, hanno rivolto un Appello alla Commissione UE affinché in questo momento così difficile per l’intera Unione i pacchetti di stimolo per l’economia siano coerenti con la Legge europea sul Clima e il Green Deal europeo.

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